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CRONACA | 03 luglio 2015, 14:07

Tremila euro per essere ricoverati in un ex albergo

Invece che in strutture autorizzate pazienti psichiatrici venivano ospitati in case private o comunque stabili inadeguati. Denunciati i due amministratori della società e tre funzionari pubblici. Sequestrati beni per 2,2 milioni di euro

Tremila euro per essere ricoverati in un ex albergo

In teoria i pazienti psichiatrici che si affidavano a una struttura sociosanitaria con sede legale a Biella, e filiali anche nella vicina provincia di Vercelli, venivano smistati in una serie di strutture autorizzate proprio nel vercellese.

In realtà, dato che queste spesso erano al completo, a fonte di una retta di 3mila euro al mese, venivano invece tenuti in ambienti di fortuna, come la casa del rappresentante legale della società (dove venivano accatastati fino a 18 ospiti) oppure un ex albergo di montagna. Strutture che non soltanto erano prive dell’autorizzazione rilasciata dall’Asl, ma erano assolutamente inadeguate per la presenza di barriere architettoniche pericolose per gli ospiti, affetti da turbe psichiatriche e spesso da disabilità motoria.

A scoprirlo il nucleo di polizia tributaria nell’ambito dell’operazione Esculapio. Al termine delle indagini, in cui è stata anche verificata la mancata somministrazione delle cure previste dai piani di assistenza individuali dei pazienti, sono stati denunciati i due responsabili legali della struttura per truffa continuata e aggravata ai danni dello Stato, e tre pubblici ufficiali per omissione di atti d’ufficio.

Il tribunale ha inoltre emanato un decreto per il sequestro preventivo pari all’intero importo della truffa, 3,2 milioni di euro. Per il momento sono stati bloccati  immobili, conti correnti e titoli di vario genere, riconducibili alla società e ai legali rappresentanti, per un controvalore di 2,2 milioni di euro. 

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