La cifra esatta il sindaco Claudio Corradino non la vuole dire, ma è alta, e molto. Come dice lui stesso è tra i 5 e i 10 milioni di euro. Si tratta del risarcimento che la So.Cre.Bi., la società amministrata dai fratelli Ravetti che ha costruito il tempio crematorio e lo ha gestito fino al 2018, ha chiesto in questi giorni al Comune di Biella.
Scendendo nel dettaglio, in Comune è arrivato un atto di citazione in giudizio di fronte al tribunale civile di Biella attraverso il quale la So.Cre.Bi. chiede la restituzione dell'impianto in primo luogo o se questo non arrivasse, un risarcimento per il fermo dell'attività. Non solo: la So.Cre.Bi. pretenderebbe anche il risarcimento per danno d'immagine.
Ha poche parole il sindaco Corradino: "C'è una causa in corso e ci si può aspettare di tutto, ma quello che ammetto che mi ha stupito è la richiesta di risarcimento per danni d'immagine, e la restituzione dell'impianto è decisamente fuori luogo. Quello che abbiamo fatto è stato nel pieno rispetto della legalità".





