CRONACA - 28 ottobre 2018, 07:00

"Per un pugno di dollari in più..."

La struggente lettere di uno dei tanti parenti di coloro che sono stati cremati a Biella, nel "tempio dello scandalo"

Tempio crematorio Biella

Il tempio crematorio sotto sequestro

Buongiorno direttore.

Sono un parente, il figlio, di una delle tante persone che sono state cremate ultimamente a Biella. Quello che è successo al tempio crematorio è sconcertante, mia madre è sconvolta. Ho un carissimo amico, il cui figlio è stato cremato di recente, è stravolto e non riesce a darsi pace. Dolore che si aggiunge al dolore.

Tutto questo per denaro, per avidità di possederne sempre di più e a tutti i costi, anche nei modi più meschini, modi che non si riesce nemmeno ad immaginare.
Ora la giustizia farà il suo corso, corso prevedibile: lunedì ci sarà la convalida dell'arresto e, successivamente, non essendoci esigenze cautelari saranno scarcerati. La parte detentiva si risolverà con tre notti in carcere, poi loro continueranno a dormire sereni, in attesa di processi e prescrizioni.

Mentre a me, e a tutte le persone coinvolte, resterà sempre il dubbio di sapere chi c'è realmente nell'urna che ci hanno consegnato. Mi chiedo come facessero, questi soggetti, al ritorno dal lavoro ad abbracciare serenamente la propria famiglia, giorno dopo giorno, consapevoli di quello che compivano ormai con regolarità e senza il minimo scrupolo.

Ci sarà un processo penale ovvio, ed è mia intenzione, e penso di non essere il solo, di costituirmi parte civile, non fosse altro per guardare queste persone negli occhi.
Ringrazio la Procura della Repubblica per il lavoro svolto e confido che in futuro non accadano più fatti simili.

Luca

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