Da alcune settimane, sui giornali locali e nazionali, è polemica sulla marmotta “colorata”, realizzata con plastica rigenerata dal collettivo internazionale Cracking Art, che ha scelto le Alpi biellesi e valdostane assieme ai rifugi del Cai Biella per lanciare un messaggio di alleanza tra uomo, natura e arte.
Un’immagine ironica ma allo stesso tempo potente che anticipa una visione più profonda: la montagna come luogo culturale e di relazione, ponte tra epoche, linguaggi e comunità. Nonostante le premesse, già espresse in un precedente articolo, le accuse sono state numerose (e in diversi casi superficiali), riportate nel mondo del web. C’è chi, infatti, ha contestato la scelta del colore, l’uso del materiale e molto altro ancora.
Qualche giorno fa, sul quotidiano Newsbiella.it, sono stati pubblicati i pareri positivi dei gestori dei Rifugi Rivetti, Quintino Sella, Delfo e Agostino Coda. Oggi, invece, sono espresse le opinioni delle guide e di chi da tempo si occupa e diffonde la cultura della montagna. Come Stefano Perrone, nota guida alpina del Biellese: “Ben vengano nuove iniziative che puntano a rivedere il concetto di montagna in maniera diversa. Ci troviamo di fronte a nuove generazioni che si affacciano alle zone d’alta quota per la prima volta, giungendo da città e importanti metropoli. Occorre sicuramente creare un connubio tra il passato e l’attuale modo di vivere la montagna salvaguardando la natura. L’informazione può veicolare questi messaggi adattandosi ai cambiamenti e alle evoluzioni inevitabili del mondo”.
Chiaro il pensiero del fotografo amatoriale e autore di 7 guide escursionistiche tra Biellese e Valsesia Corrado Martiner Testa: “Nei giorni scorsi, ho letto uno scambio di opinioni sui social e dopo il quarto commento ho smesso di leggere…I pareri, tutti legittimi per carità, erano sterili e pretestuosi. Ho avuto la sensazione che le persone parlassero senza aver letto o compreso fino in fondo ciò che era stato realizzato dal Cai. Spiace però che si faccia polemica su ogni cosa e che non vada mai bene nulla. Forse, è lo specchio dei nostri tempi. L’appello è semplice: informatevi sempre e comunque prima di esprimere un giudizio”.
Sul tema si è espresso anche Marco Bardelle, noto imprenditore e presidente di Mucrone Local, realtà locale che promuove la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturalistico e storico della Conca di Oropa: “Credo che sia molto facile far polemica sulla montagna soprattutto per chi non vive o pratica appieno questi luoghi. L’idea del progetto è meritevole e, come tutte le cose, si può essere concordi o meno. Ma è sempre necessario informarsi e portare rispetto per coloro che hanno dedicato tempo ed energie per attrarre ancor più visitatori nei luoghi d'alta quota”.
A esprimere, invece, qualche perplessità sull’iniziativa la guida alpina Gianni Lanza: “Una premessa è d’obbligo. Non ho perso tempo a leggere i commenti e le polemiche di questi giorni. Il messaggio è chiaro ma personalmente credo che siano opere troppo impattanti e slegate ad un contesto di montagna”. Sulla stella linea d’onda anche il collega Amabile Ramella Cravaro: “Oltre a esprimere poca linearità, non vi è sintonia tra queste creazioni e l’ambiente circostante, di per sé bellissimo degli alpeggi e dei rifugi di montagna”.