CRONACA - 04 giugno 2014, 16:07

Si è aperto ed è stato rinviato a ottobre il processo per le botte alla fidanzata

I genitori della vittima, salvata dal personale di un albergo di Carisio, si sono costituiti parte civile

Nell'immagine l'avvocato Francesco Alosi

Nell'immagine l'avvocato Francesco Alosi

Si è aperto ed è stato rinviato al 22 ottobre, il processo, con rito abbreviato condizionato,  a carico di Ion Nicolin, 39 anni, impresario edile rumeno residente a Cavaglià. L’uomo è accusato di lesioni nei confronti della fidanzata, di cinque anni più giovane, di Biella. Stamattina, in aula, l’avvocato Francesco Alosi si è costituito parte civile per i genitori della vittima, mentre la difesa ha chiesto l’ammissione degli sms che la coppia si scambiò dopo la vicenda, senza ottenerla. Ha invece ottenuto che sia effettuato un controllo sui ricoveri della vittima, per scoprire se in passato abbia tentato di mettere in atto gesti anticonservativi.

La vicenda risale al 6 novembre del 2013, quando la donna chiese aiuto al personale di un albergo di Carisio, dove la coppia aveva preso una camera. Ion Nicolin, secondo l’accusa, l’aveva portata a Salussola, in un bosco e percossa, prima di raggiungere con lei l’hotel. Qui, la vittima si era sentita male ed era stata ricoverata in ospedale, con un grave trauma cranico.

e.g.

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