LINK - 22 dicembre 2025, 13:00

Sorveglianza Sanitaria sul Lavoro: obblighi, responsabilità e sanzioni per la Sicurezza dei Lavoratori

Dalle sanzioni pecuniarie al licenziamento per giusta causa: tutto ciò che le aziende devono sapere per essere in regola nel 2025.

Sorveglianza Sanitaria sul Lavoro: obblighi, responsabilità e sanzioni per la Sicurezza dei Lavoratori

Un sistema di controllo sanitario efficace rappresenta un pilastro imprescindibile per tutelare la Salute dei Lavoratori e prevenire incidenti sul luogo di lavoro. Nonostante ciò, molte imprese trascurano o ritardano l’attuazione di visite mediche periodiche, con conseguenze legali sempre più severe.

L’importanza della Sorveglianza Sanitaria nelle aziende

La Sorveglianza Sanitaria costituisce un meccanismo essenziale per monitorare costantemente lo stato di salute dei Lavoratori e dipendenti, soprattutto in settori dove l’esposizione a sostanze nocive o ambienti di lavoro non ottimali è frequente. Questa attività permette di prevenire l’aggravamento di condizioni mediche e di verificare l’efficacia delle misure di sicurezza adottate.

Sebbene la Legge preveda l’obbligo di Sorveglianza Sanitaria in contesti specifici, è consigliabile estenderla a tutte le realtà lavorative con almeno un Lavoratore, in modo da garantire una protezione sanitaria più ampia.

Responsabilità del Datore di Lavoro nella tutela della Salute

Il Datore di Lavoro svolge un ruolo centrale nella gestione della Sicurezza e della Salute sul lavoro. Egli deve innanzitutto valutare i rischi presenti nell’ambiente lavorativo, quindi adottare misure di Prevenzione e Protezione adeguate. Inoltre, è tenuto a formare i Lavoratori sulle corrette pratiche di Sicurezza e a organizzare la Sorveglianza Sanitaria, compresa la convocazione alle visite mediche obbligatorie.

La mancata osservanza di tali obblighi espone il Datore di Lavoro a pesanti sanzioni. Infatti, il Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151, insieme alla lettera circolare n. 3 del 2017, ha intensificato le pene pecuniarie per chi omette di garantire visite mediche ai dipendenti. In caso di rifiuto del Lavoratore a sottoporsi agli accertamenti, il Datore può procedere, previa convocazione, anche al licenziamento per giusta causa.

A commentare questo aspetto è la Dott.ssa Roberta Rovere, RSPP ed esperta nel coordinamento della Sorveglianza Sanitaria, con circa 12 anni di esperienza in GDM Sanità (Medicina del lavoro, Formazione e Sicurezza – Torino). Pur non essendo un Medico, da oltre un decennio gestisce l’organizzazione della Medicina del Lavoro e il raccordo operativo tra azienda, Medico Competente e Lavoratori. «Una gestione strutturata della Sorveglianza Sanitaria permette di prevenire situazioni critiche prima che si trasformino in inadempienze o rischi per la Salute dei Lavoratori», osserva la Dott.ssa Rovere. «La pianificazione delle visite e la tracciabilità delle convocazioni sono elementi chiave per garantire continuità, conformità normativa e un reale presidio del rischio.»

Le sanzioni pecuniarie: un deterrente concreto

Le multe previste variano in funzione del numero di dipendenti coinvolti nella mancata Sorveglianza Sanitaria. Per aziende con meno di cinque Lavoratori, la sanzione è fissata a 4.384 euro. Se il numero di dipendenti è inferiore a dieci, la penalità sale a 9.768 euro, mentre per imprese con più di dieci dipendenti può raggiungere 13.152 euro. Questi importi riflettono la crescente gravità della violazione in rapporto alla dimensione aziendale.

Il Medico Competente: figura chiave nella Sorveglianza

Il Medico Competente, nominato dal Datore di Lavoro, svolge funzioni cruciali nella verifica dello stato di salute dei Lavoratori. Oltre a effettuare le visite mediche, raccoglie dati relativi a infortuni e malattie professionali, che trasmette all’INAIL, semplificando così le procedure burocratiche precedentemente a carico del Datore di Lavoro.

Questa figura è altresì soggetta a precise responsabilità: può incorrere in sanzioni penali e amministrative se non consegna la cartella clinica al Lavoratore, se omette le visite mediche o non comunica i risultati, o se non partecipa alla valutazione dei rischi. Le pene possono includere arresti fino a tre mesi e ammende che variano da 200 a 4.000 euro, a seconda della gravità della violazione.

Controlli e verifiche da parte degli organi competenti

L’osservanza degli obblighi in materia di Sorveglianza Sanitaria viene monitorata da enti quali le Aziende Sanitarie Locali (ASL) e le Direzioni Territoriali del Lavoro, attraverso le rispettive strutture dedicate alla Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi organi svolgono ispezioni a sorpresa o programmate, anche a seguito di segnalazioni, per valutare il rispetto delle normative e raccogliere dati su infortuni e incidenti.

Conclusioni: la salute del Lavoratore come priorità inderogabile

L’attenzione crescente verso la Sicurezza sul Lavoro riflette la necessità di ridurre gli incidenti e le malattie professionali, fenomeni che destano preoccupazione a livello ministeriale. La Sorveglianza Sanitaria si configura come strumento imprescindibile per accertare l’idoneità del Lavoratore alla mansione assegnata, prevenendo rischi per sé e per i colleghi.

Il ruolo combinato del Datore di Lavoro e del Medico Competente è pertanto decisivo nel garantire un ambiente lavorativo sicuro, mentre le sanzioni imposte sottolineano la responsabilità e l’importanza di rispettare rigorosamente le normative vigenti. La corretta organizzazione delle visite mediche, all’inizio e durante il rapporto di lavoro, assume così un significato strategico per tutelare la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori.

I.P.

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