COSTUME E SOCIETÀ - 20 dicembre 2025, 07:40

“Su Calendariu 2026”. Biodiversità nel Biellese: un dono alla terra di adozione

Copertina di “Su Calendariu 2026”

Copertina di “Su Calendariu 2026”

La trentunesima edizione di “Su Calendariu” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe vuole essere un tributo profondo alla biodiversità del territorio biellese. È l’omaggio della numerosa comunità sarda – oltre seimila persone – alla terra che li ha accolti.

Il lavoro nasce da una duplice consapevolezza: il creato è sempre più minacciato dall'azione dell'uomo e la difesa della natura deve costituire la priorità per qualsiasi territorio e per qualsiasi comunità.

Le dodici didascalie raccontano la trasformazione del paesaggio biellese: da terra di foreste a territorio agricolo; dal ritorno della vegetazione all'abbandono delle campagne dovuto all'industrializzazione. Descrivono azioni concrete per invertire il declino della biodiversità, dimostrando come appezzamenti coltivati con attenzione possano diventare rifugio per specie in difficoltà.  L’impegno si allinea perfettamente all'obiettivo 15 dell'Agenda 2030 dell’Unione Europea, che mira a proteggere e a ripristinare gli ecosistemi terrestri, ad arrestare e a far retrocedere il degrado del terreno, nonché a fermare la perdita di diversità biologica. Obiettivi pienamente condivisi dalla comunità sarda di Biella: il nostro calendario dimostra concretamente come ogni comunità possa contribuire al raggiungimento di traguardi globali anche solo con azioni locali. Queste pratiche non sono necessarie dove il paesaggio agreste è rimasto intatto, come in Sardegna, in cui vivono ancora specie un tempo diffuse anche in Piemonte. L'Isola conserva una sua mirabile ricchezza ormai perduta altrove. Tuttavia, proprio mentre “Su Calendariu 2026” celebra la biodiversità, la Sardegna stessa subisce un attacco devastante, una nuova colonizzazione a vantaggio esclusivo di speculatori continentali e internazionali. I Sardi continuano a emigrare, ma la loro terra diventa oggetto di conquista, compromettendo paesaggi millenari e minacciando proprio quella biodiversità che ha resistito ai secoli.

Paradossalmente, ciò rende ancora più preziosa l'opera documentata in “Su Calendariu”. Se in Piemonte si cerca di ricostruire quanto è andato perduto, in Sardegna occorre difendere quanto ancora esiste. La questione tocca la realtà profonda dei luoghi: la natura appartiene alla memoria collettiva, è un patrimonio etico che si tramanda tra generazioni.

 Su Calendariu 2026 diventa un manifesto per intrecciare temi ambientali e migratori; per parlare di radici e di innesti, di partenze e di ritorni, di memorie da custodire e di futuro da costruire; per ricordare che difendere la natura significa difendere le culture; per sottolineare come la biodiversità biologica rifletta e sostenga qualunque tipo di diversità.

Proprio quando la Sardegna rischia di perdere la propria straordinaria unicità paesaggistica sotto l'assalto speculativo, e il Biellese ha già perso gran parte della biodiversità agreste, questo calendario è grido d'allarme e messaggio di speranza: il cambiamento è possibile, le tendenze negative possono essere invertite, ogni persona può contribuire a salvaguardare il patrimonio naturale.

È il dono della comunità sarda del Biellese e del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe offerto alla terra di adozione: un monito per vivere in armonia con la natura e per pensare un futuro in cui biodiversità e bellezza dei luoghi possano continuare a esistere.

Testi e immagini di Lucio Bordignon e di sua figlia Alice, (tratti anche da un loro contributo apparso sulla Rivista Biellese), attenti osservatori della natura biellese, impreziosiscono le pagine. Sono loro stessi a raccontare: "Siamo nati e cresciuti in collina, in un borgo del Biellese orientale, a contatto con boschi di castagno e radure coltivate. Dal balcone vediamo il sorgere del sole accompagnato dal canto degli uccelli. Negli ultimi due decenni abbiamo notato un calo di animali legati all'agricoltura, come rondini, lepri e farfalle. Allora abbiamo ampliato la superficie coltivata per renderla utile anche agli animali selvatici che tendono a scomparire."

Il loro lavoro testimonia come si possa invertire il declino affidandosi a pratiche sostenibili: creazione di siepi, sfalcio selettivo, conservazione di ramaglie, alberi da frutto, cassette-nido, gestione attenta dell'orto. Nei tre ettari a Soprana hanno censito trentasei specie di farfalle diurne – un terzo del popolamento provinciale –, cinquantadue specie di uccelli , otto tra rettili e anfibi, dieci mammiferi. Numeri straordinari! Non lasciano dubbi sul fatto che piccole azioni locali abbiano impatti significativi: bastano pochi ettari gestiti con saggezza per creare oasi di vita.

Come sempre, anche l'edizione del 2026 è frutto di lavoro corale: molti hanno dato “linu e lana” per intrecciare questa lunga tela: Roberto Perinu per la revisione dei testi, Grazia Saiu per la correzione delle bozze. Di Gianni Cilloco la ricerca delle festività di diverse tradizioni religiose – cattoliche, ortodosse, giudaiche, islamiche, induiste, cinesi, zoroastriane – associate ai cicli naturali. Di Alessandro Sanna la ricerca storica. I testi in campidanese sono di Biagio Picciau.

Buona lettura e Buon 2026, XLVIII di fondazione di Su Nuraghe. A largos annos cun salude!

C.S. Battista Saiu, Su Nuraghe

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