Si è spento Luigi Garrone, il giornalista più longevo del Piemonte, lasciando un vuoto nel mondo dell'informazione astigiana. Nato a Mongardino il 5 novembre 1924, Garrone ha attraversato un intero secolo di storia, testimone diretto di eventi cruciali che ha raccontato con passione e professionalità.
La sua carriera giornalistica è iniziata nel 1950 con l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti. Negli anni ’50 è stato direttore del Notiziario agricolo Coldiretti e, per vent'anni, del settimanale Astisabato. Ha collaborato con testate di rilievo nazionale come il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, la Gazzetta del Popolo, oltre che con Ansa e Rai. Come cronista di nera, ha seguito in prima linea gli eventi più importanti della cronaca astigiana.
Oltre al giornalismo, Garrone ha svolto per 34 anni il ruolo di addetto al commercio estero della Way-Assauto. La sua vita è stata segnata anche dall'impegno civile: partigiano nelle formazioni autonome del gruppo “Leo” durante la Seconda guerra mondiale, si è laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Torino.
Nel 2023, l'Ordine dei giornalisti gli aveva conferito un riconoscimento per i settant'anni di carriera, a suggello di un percorso straordinario nel mondo dell'informazione. Ha pubblicato diverse opere, tra cui il libro di racconti "Ieri, in campagna" e il volume di testimonianze "Dal Fuorisacco al Web".
Vedovo dell'amata Lina Duretto, scomparsa nel 2020, lascia i figli Paolo e Giorgio e quattro nipoti.
Con la sua scomparsa, il giornalismo piemontese perde una delle sue figure più rappresentative, un cronista appassionato e instancabile che ha saputo raccontare il territorio con rigore e dedizione. Il suo ricordo resterà vivo nelle pagine dei giornali e nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.
Per i suoi 100 anni, festeggiati in un'aula dell'università astigiana l'8 novembre 2024, gli auguri e i tributi doverosi da tanti colleghi e dalle istituzioni. Il sindaco Rasero gli consegnò la pergamena di Patriarca dell'Astigiano.





