Nei primi nove mesi del 2025 il Piemonte torna a respirare sui mercati internazionali, segnando un aumento dell’export dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una crescita sostenuta soprattutto dal balzo del terzo trimestre (+6,3%) e trainata da settori come metallurgia (+14,6%) e agroalimentare (+7,7%). Diverso però per Biella, dove tra gennaio e settembre le esportazioni provinciali registrano un calo del 2,4%, uno dei dati più deboli del territorio piemontese.
Le vendite piemontesi all’estero raggiungono quota 46 miliardi di euro, con il saldo commerciale che resta ampiamente positivo (+11,3 miliardi).
A livello nazionale la crescita dell’export è del 3,6%, ma con forti differenze territoriali: vola il Centro (+14,3%), mentre Nord-Ovest e Nord-Est avanzano più lentamente (+1,9%). Nel panorama produttivo piemontese, l’automotive rappresenta ancora una criticità. I mezzi di trasporto restano il primo comparto dell’export regionale (20,5%), ma segnano una flessione del -5,9% e un crollo degli autoveicoli del -17,2%. Tiene la componentistica (+3,8%), cresce l’aerospazio (+3,7%). In controtrend invece i metalli, vera locomotiva del 2025: +14,6%. Bene anche l’agroalimentare, che consolida il suo peso con un +7,7%.
Biela? La provincia segna un calo del -2,4%, più pesante rispetto al calo di Asti (-1,7%) e poco sopra quello del Verbano Cusio Ossola (-3,1%). Un risultato che stride con la moderata crescita del comparto tessile regionale (+1,4%) e riflette invece un mix di fattori sfavorevoli: rallentamento dei mercati extra-UE; performance altalenante dei settori meccanici e della gomma-plastica; un quadro internazionale che ha penalizzato le filiere più tradizionali del territorio.
Il 60,7% dell’export piemontese si dirige verso l’Unione Europea, dove le vendite crescono del 2,7%. Francia e Germania restano i partner principali, pur con andamenti differenti: -1,2% la Francia, +1,9% la Germania. Frenano invece gli Stati Uniti (-9,4%) e la Cina (-13,6%). In forte espansione la Svizzera (+62%), trainata dalla domanda di metalli e gioielleria.
L’export regionale è sostenuto soprattutto da:
Torino: 42,8% dell’export piemontese, crescita +0,4%
Cuneo: 17,5%, in calo -1,4%
Alessandria: la migliore performance, +8,7%
Bene anche Novara (+6%) e Vercelli (+4,7%).
Biella, al contrario, resta indietro con il suo -2,4%, confermando una prima parte dell’anno più complessa rispetto ad altre province.





