Mezzi che si fanno strada tra gli alberi, cumuli ordinati di rami tagliati, sentieri che riemergono dalla vegetazione. Nelle ultime settimane il Brich di Zumaglia è tornato ad animarsi: dopo anni di degrado e mesi di chiusura per motivi di sicurezza, la manutenzione straordinaria del verde è entrata nella fase operativa. La collina simbolo tra Ronco Biellese e Zumaglia, al centro di una lunga battaglia istituzionale e civica, sta finalmente vedendo i primi risultati concreti.
La storia del Brich è segnata da un progressivo deterioramento dell’area: alberi pericolanti, sentieri ormai scomparsi, manutenzioni mancate. Una situazione documentata che aveva portato nel 2024 alla chiusura del parco con ordinanze dei Comuni di Ronco Biellese e Zumaglia. Nel frattempo un bando regionale aveva previsto un finanziamento di oltre 200mila euro destinato alla manutenzione straordinaria. La revoca della concessione alla precedente gestione, formalizzata nel giugno 2025, ha consentito di sbloccare il percorso e di avviare gli interventi, a ridosso della scadenza. Parallelamente, la Regione Piemonte ha avanzato la proposta di legge per trasferire la gestione della riserva naturale all’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e Lago Maggiore, con un contributo economico dedicato alla valorizzazione del sito. Un passaggio fondamentale per garantire al Brich stabilità e cura nel tempo.

Lavori in corso: riqualificazione, sicurezza, accessibilità
Oggi il segnale più evidente arriva proprio da quel bosco che stava prendendo il sopravvento. La manutenzione è in corso e la collina, da podere incolto, sta tornando a rivelare le fattezze di un parco, di un bene comune.
Il presidente dell’Unione Montana Valle Cervo, Davide Crovella, conferma l’avanzamento degli interventi: "Sono partiti i lavori previsti dal bando regionale per la manutenzione del verde. Si tratta di un intervento di riqualificazione che riguarda in particolare la parte che interessa Ronco, cioè la zona bassa del comprensorio".
L’obiettivo è duplice: ripristinare condizioni di sicurezza e recuperare la struttura originaria dell’area. "Oltre a una pulizia generale – aggiunge Crovella – si sta lavorando per restituire all’area le sue caratteristiche originarie, rendendo di nuovo leggibili i percorsi e intervenendo sui punti più critici".
Accanto agli interventi finanziati dal bando, l’Unione Montana è intervenuta anche su un tratto della Grande Traversata Biellese: "Con i fondi dell’Unione Montana abbiamo messo in sicurezza e ripulito una porzione della GTB".
I lavori proseguiranno anche nelle prossime settimane con eventuali rallentamenti dovuti all’inverno: "La stagione fredda comporterà qualche rallentamento, ma l’obiettivo è di completare gli interventi entro la primavera".
Avanza anche la soluzione per il trasferimento delle antenne posizionate sul torrione del castello, un tema che negli anni aveva suscitato preoccupazioni e segnalazioni. Il presidente conferma: "È un’iniziativa privata, con un traliccio realizzato sulla collina gemella. Lì verranno trasferite le antenne oggi collocate sulla torre di Zumaglia". Una volta completato lo spostamento, la struttura sarà finalmente alleggerita e potrà essere gestita nel rispetto delle prescrizioni di tutela.
Resta invece aperta la partita legata all’ex gestione, già oggetto di gravi inadempienze accertate e oggi coinvolta nelle procedure legali successive alla revoca della concessione.
Accanto all’azione amministrativa, resta forte il ruolo della cittadinanza che in questi anni ha sostenuto la causa. Sara Anchisi, intervenuta a titolo personale e facente parte dell'associazione Amici del Brich, vede in questi giorni un risultato concreto del lavoro svolto: "Poter assistere alla tanto attesa manutenzione è motivo di grande soddisfazione. Era uno degli obiettivi che ci eravamo posti: restituire alla comunità uno spazio che appartiene ai cittadini e che merita cura e attenzione".

Le prime immagini dei lavori, spiega, confermano un cambio di passo atteso da tempo: "Dalle foto della parte alta si percepisce un intervento profondo: alberi e rive sistemati, sentieri che tornano agibili e un paesaggio dimenticato riaffiora nelle memorie delle persone che un tempo l'hanno vissuto. È un segnale importante, perché dimostra che il Brich non è stato dimenticato".
Al centro resta l’idea di una collina finalmente viva e nuovamente accessibile: "Osservare la rinascita dell'area significa assistere alla realizzazione di un sogno... Questa collina merita una nuova stagione".

Il percorso regionale per il futuro della riserva prosegue e le realtà del territorio auspicano passi decisi verso una gestione stabile e professionale: "Ci auguriamo – conclude Anchisi – che possano arrivare conferme sulla futura gestione del Brich e sulla sua piena valorizzazione. Sarebbe importante dare continuità a quanto avviato". E mentre la ripulitura avanza, torna anche il desiderio di ritrovarsi lassù: "La speranza è di poter tornare presto, magari per ritrovarsi e festeggiare, celebrare insieme l'effettiva rinascita".
La primavera, questa volta, sembra davvero poter segnare un nuovo inizio.























