Un volo militare, un’ambulanza tra le strade allagate, una sala operatoria pronta nel cuore della notte. È la storia di un ragazzo greco di 18 anni, affetto da una rara malattia epatica, che ha trovato a Torino la sua unica possibilità di salvezza. In condizioni critiche, è stato trasferito d’urgenza dalla Grecia all’ospedale Molinette per un trapianto di fegato in extremis, frutto di una gara di solidarietà e coordinamento tra medici, istituzioni e soccorritori. Contro il tempo e contro il maltempo, la medicina ha vinto.
Affetto dalla sindrome di Alagille, una rara malattia genetica che colpisce gravemente il fegato, il ragazzo era stato ricoverato nei mesi scorsi ad Atene per l’aggravarsi della patologia. A novembre, le sue condizioni sono precipitate: insufficienza epatica terminale e ricovero urgente in terapia intensiva a Patrasso. Vista la gravità, i medici greci hanno attivato il protocollo di emergenza internazionale per trapianti, rivolgendosi all’Italia. Il Centro Nazionale Trapianti ha subito diramato la richiesta, accolta dal Centro Trapianto Fegato di Torino, guidato dal professor Renato Romagnoli.
Il maltempo che mette a rischio l'operazione
Nel frattempo, però, il maltempo ha messo a rischio l’intera operazione. Nonostante l’allerta dell’Aeronautica militare greca, il volo è slittato più volte a causa delle condizioni meteo. Ore decisive, in cui la determinazione del Sistema Trapianti del Piemonte si è rivelata fondamentale per evitare il rinvio. Il dottor Federico Genzano, insieme al direttore sanitario delle Molinette Antonio Scarmozzino, al direttore della Rianimazione 2 Maurizio Berardino, al responsabile del 118 Roberto Gioachin e al professor Romagnoli, ha coordinato l’arrivo del velivolo C27 dell’Aeronautica Ellenica, atterrato a Pisa alle 20,30.
Con l’elicottero inutilizzabile per il maltempo, è stata allestita un’ambulanza del 118 di Torino con tutte le attrezzature necessarie. A bordo, l’anestesista Donatella Di Francesco e un’équipe che ha affrontato piogge torrenziali e autostrade allagate. Alle 1:30 il ragazzo è stato accolto nella Rianimazione Centrale delle Molinette. La madre, assistita dal Consolato greco, lo ha raggiunto poche ore dopo.
Operato d'urgenza con intervento di 9 ore
Meno di 60 ore dopo l’arrivo in Italia, il giovane è stato operato in urgenza. Il trapianto, eseguito dal professor Romagnoli con l’équipe medico-infermieristica e il supporto dell’anestesista Chiara Stratta e del dottor Filippo Castelli, è durato 9 ore. L’intervento è riuscito e la funzionalità del nuovo fegato si è ristabilita rapidamente, scongiurando il rischio di morte.
“Una storia a lieto fine - ha commentato Livio Tranchida direttore generale della CDSS - che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e della Scienza a livello europeo e del valore dei nostri operatori. I nostri professionisti sanitari hanno reso possibile ciò che non lo sembrava essere più in una situazione disperata.Un doveroso ringraziamento al donatore e alla sua famiglia, che hanno reso possibile questo miracoloso trapianto” .
“Questa vicenda - ha aggiunto Federico Riboldi assessore alla Sanità della Regione Piemonte - è un esempio evidente di collaborazione internazionale, competenza medica e generosità, che, superando anche le difficoltà imposte dal maltempo, ha permesso di salvare la vita di un giovane ragazzo. Il sistema trapianti della regione Piemonte ha dato ancora una volta prova della sua straordinaria efficienza” .
Oggi il giovane è ancora ricoverato in Rianimazione ma le sue condizioni migliorano giorno dopo giorno. Una storia di coraggio, cooperazione internazionale e medicina d’eccellenza.





