Benessere e Salute - 05 dicembre 2025, 06:50

Salute mentale: per i piemontesi vale quanto la salute fisica

I giovani vogliono stare bene, ma sono i più preoccupati

Salute mentale: per i piemontesi vale quanto la salute fisica

Salute mentale: per i piemontesi vale quanto la salute fisica

Presentata dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte l’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli: «Negli adulti le principali cause di tristezza sono difficoltà economiche, stress lavorativo e malattie dei familiari. Tra i giovani prevalgono solitudine e isolamento sociale».

Per l’81% dei piemontesi la salute mentale ha lo stesso peso di quella fisica, mentre il 15% la considera addirittura più importante. Per l’86% rappresenta un elemento essenziale della quotidianità. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine “Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese”, condotta dall’Istituto Piepoli per conto dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte.

«Che la salute mentale fosse centrale per i piemontesi lo sapevamo – commenta il presidente Giancarlo Marenco – ma il dato dell’81% che la considera al pari di quella fisica va in controtendenza. Dopo la pandemia è cresciuta l’attenzione verso la cura di sé. Resta invece elevata la preoccupazione per la propria salute tra i giovani: pur avendo opportunità di socializzazione, l’adolescenza li espone al confronto con le aspettative dei coetanei e dei genitori, spesso fonte di difficoltà».

L’indagine

L’indagine è stata svolta tra il 16 e il 28 ottobre 2025 su un campione di 500 cittadini piemontesi maggiorenni.

Alla domanda «Quanto è preoccupata/o per la sua salute psicologica?», il 73% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni ha dichiarato di essere molto preoccupato.

Quasi un piemontese su due vive sentimenti di tristezza nella vita di tutti i giorni. Nonostante ciò, la metà degli intervistati afferma di avere energia sufficiente per affrontare gli impegni quotidiani, con valori più alti nelle fasce d’età più mature. Si registra invece un calo significativo tra i Millennial, in particolare tra i 35 e i 44 anni.

L’85% della popolazione si dichiara abbastanza soddisfatta della propria vita, mentre il 15% non lo è del tutto. La percentuale dei “molto soddisfatti” raggiunge il 60% tra gli over 65, ma scende al 44% nella fascia 18-34 anni.

Tra gli adulti, le principali preoccupazioni sono di natura economica, legate a malattie dei familiari o a condizioni di stress lavorativo. La maggior parte ritiene comunque di riuscire a gestire la propria vita. La solitudine, pur essendo al quarto posto tra gli adulti, risulta predominante tra i giovani insieme all’isolamento sociale.

Secondo l’indagine, i piemontesi ritengono che la Regione consideri adeguatamente il tema della salute mentale.

Tra le persone che hanno utilizzato servizi di sostegno psicologico, una su cinque si è dichiarata molto soddisfatta. La psicoterapia è l’offerta più conosciuta, mentre tra i giovani sono più note le piattaforme online. I dati nazionali del 2023 indicano però che solo un terzo della popolazione si rivolge al Servizio sanitario nazionale, mentre i due terzi optano per il privato, con una quota significativa che poi rinuncia.

Il progetto di cure primarie promosso dall’Ordine degli Psicologi, che prevede percorsi di otto sedute in tre mesi, rimane ancora poco conosciuto: solo il 5% degli intervistati sa della sua esistenza. In 22 mesi ha coinvolto circa 7 mila persone.

Sono state erogate 38 mila prestazioni, grazie al lavoro di 65 professionisti dedicati alla tutela psicologica nelle fasi non clinicamente acute. Nonostante ciò, la richiesta supera l’offerta e i tempi di attesa sono saliti fino a 33 giorni.

«La convenzione scade il 31 dicembre – osserva Marenco – ma siamo in dialogo con la Regione per ottenere un finanziamento che consenta di proseguire e di coprire il vuoto che lascerà l’approvazione dell’articolo 65 della legge di bilancio. Servono circa 2 milioni di euro».

Chiara Gallo, dalla Redazione di Torinoggi

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