Con profonda commozione e nel segno della memoria riconoscente, annunciamo la dipartita di Mario Coda, spirito nobile e cuore generoso, che all'età di novantuno anni ha compiuto il suo ultimo viaggio terreno. La sua esistenza, intessuta di fede, dedizione e servizio, resta luminoso esempio per quanti hanno avuto la grazia di conoscerlo e d'incrociarne il cammino.
Nato quando il Regno d'Italia ancora custodiva l'eredità sabauda, Mario Coda ha vissuto con fedeltà gli ideali di una tradizione che affonda le radici nella storia gloriosa del Regno di Sardegna, culla di quella dinastia che seppe unire popoli e territori nella costruzione della nazione italiana. L'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, nato dalla fusione voluta dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia nel 1572, univa l'antico Ordine Cavalleresco di San Maurizio all'Ordine per l'Assistenza ai Lebbrosi di San Lazzaro, istituzioni che rappresentavano i più alti valori di fede, carità e difesa della cristianità. Con Bolla Papale del 13 novembre 1572, Papa Gregorio XIII nominò Gran Maestro dell'Ordine militare e religioso dei Santi Maurizio e Lazzaro il Duca di Savoia e i suoi successori in perpetuo.
In questa illustre tradizione cavalleresca, Mario Coda si distinse ricevendo le più alte onorificenze. Cavaliere di Malta, fu insignito del titolo di Cavaliere Mauriziano direttamente da Sua Maestà Re Umberto II, ultimo sovrano del Regno d'Italia, il quale mantenne vivo anche oltre i confini della patria il vincolo sacro con gli Ordini dinastici della Real Casa di Savoia. Successivamente, in riconoscimento dei suoi meriti e del suo impegno civile, ricevette dal Principe Vittorio Emanuele la nomina a Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, onorificenza che corona una vita dedicata ai più nobili ideali. A questi titoli si aggiunse quello di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, segno tangibile del riconoscimento delle istituzioni democratiche verso un uomo che seppe servire il bene comune con disinteressata generosità.
Il percorso umano e politico di Mario Coda riflette la sua natura libera e aperta al dialogo. Negli anni giovanili militò con passione nelle formazioni monarchiche. Il Commendatore Giuseppe Cavatore, Vicario dell'Ordine Mauriziano di Biella, lo ricorda con affetto: «Quando ero ancora quindicenne, Mario fu per me amico e guida. Insieme, con Gustavo Buratti Zanchi, militavamo nelle formazioni monarchiche, prima che Mario abbracciasse la fede socialdemocratica e Gustavo quella socialista e libertaria». Col maturare degli anni e l'approfondirsi della riflessione sui valori di giustizia sociale e democrazia, Mario compì questa evoluzione con convinzione, dimostrando come la coerenza morale possa convivere con il cambiamento del pensiero politico, sempre al servizio del progresso e della dignità umana.
Nel tessuto culturale del Biellese, Mario Coda fu figura di riferimento per la Comunità sarda raccolta attorno al Circolo Culturale Sardo "Su Nuraghe", fondato nel 1978 e formalmente costituito come membro della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia. Il circolo si è dedicato per decenni all'aggregazione degli oltre seimila Sardi residenti nel Biellese, promuovendo iniziative culturali, solidarietà, manifestazioni sportive e preservando le tradizioni dell'isola. Con spirito di servizio e amore per la cultura, Mario collaborò assiduamente alla rubrica mensile "Una paròla piemontèisa al mèis", firmata dallo studioso Sergio Maria Gilardino. Mettendo a disposizione i volumi della sua ricca e preziosa biblioteca personale, consentì di arricchire ogni parola piemontese pubblicata con raffinati capolettera tratti da opere antiche, testimoniando così il legame profondo tra la cultura piemontese e quella sarda. Le parole selezionate provenivano dal vocabolario inedito di Gilardino, con particolare riferimento al contributo dato alla cultura locale da Gustavo Buratti Zanchi, figura di spicco nella preservazione del patrimonio linguistico e letterario del territorio.
La vita di Mario Coda fu un ponte tra tradizioni, un intreccio sapiente di radici piemontesi e sarde, di fedeltà monarchica e apertura democratica, di cultura libresca e impegno comunitario. Uomo di profonda fede, cavaliere nell'anima e nella condotta, lascia un'eredità morale che trascende il tempo: quella di chi ha saputo vivere con onore, servire con dedizione e amare con generosità.
La Comunità Sarda di Biella del Circolo Culturale "Su Nuraghe" si unisce con affetto al dolore della famiglia per la perdita di un amico carissimo e prezioso collaboratore.
I funerali avranno luogo a Biella, in Duomo, venerdì 14 novembre alle ore 10:00. Dopo la Santa Messa, il caro Mario proseguirà per il cimitero di Oropa.
Il Santo Rosario sarà recitato in Duomo giovedì 13 novembre alle ore 17:30.
Possa la terra che tanto amò accoglierlo con dolcezza. Possa il suo ricordo restare faro per chi continua il cammino. E possa il Signore, nella Sua infinita misericordia, accogliere quest'anima fedele nel riposo eterno.
Requiescat in pace.





