AL DIRETTORE - 07 novembre 2025, 10:17

“All’ospedale di Biella un esempio di buona sanità: elogio al dottor Zaramella e al suo reparto”

"Il reparto, torno a dire, funziona a meraviglia: dagli infermieri professionali alle oss ai medici tutti. Poi c'è Zaramella, un personaggio"

“All’ospedale di Biella un esempio di buona sanità: elogio al dottor Zaramella e al suo reparto”

“All’ospedale di Biella un esempio di buona sanità: elogio al dottor Zaramella e al suo reparto”

Martedì 4 novembre, mezzogiorno circa. Dopo alcuni giorni di ricovero lascio l'ospedale di Biella. Primo pensiero: bene, stasera sarò a casa mia. Secondo pensiero: per la prima volta ho toccato con mano la sanità che funziona come tutti noi vorremmo: efficienza medica, umanità. Positività che ho riscontrato nel reparto di Urologia del dottor Stefano Zaramella.

Un esempio per far capire come il reparto funzioni come un orologio. Dopo l'intervento (avevo un calcolo grosso come una noce al rene sinistro), debbono rimuovermi lo stent tramite cistoscopia. Penso, mi farà un male cane, imploro una piccola anestesia (qualcosa che ti entra nella punta del pene fa male solo a pensarlo) ma il giovane medico con barba, di cui mi spiace non ricordare il nome, mi rassicura e in pochi secondi mi toglie lo stent. Vorrei fargli i complimenti, ringraziarlo, ma lui si dirige verso il telefono dell'ambulatorio e chiama un paziente. “Buondì venga il tal giorno per il controllo...”. Sento che il paziente ascolta le indicazioni e saluta con un “Grazie dottore”.

Il reparto, torno a dire, funziona a meraviglia: dagli infermieri professionali alle oss ai medici tutti. Poi c'è Zaramella, un personaggio. Non è il primario brillante che dice una battuta per far sorridere i collaboratori, ma non è nemmeno un orso; è un medico gentile di poche parole. Tutto – mia sensazione naturalmente – ruota bene attorno a lui e ai suoi collaboratori.

Oddio, qualcosa che non va comunque c'è (e non mi riferisco al costo parcheggio: 1 euro e 50 al giorno mi sembra un dono dal cielo), ed è la stanza con i letti 21 e 22, insomma quella dove ho pernottato io. Gran bel panorama, con il Santuario di Graglia e tutta la vallata da ammirare, ma con un piccolo problema: faceva un freddo cane, specie di notte. Se qualche amministratore volesse verificare...

E comunque. Io, toscano che vivo a Vercelli, a urologia di Biella sono arrivato perché me l'hanno consigliato diversi amici. Dopo questa esperienza, farò lo stesso.

Remo Bassini giornalista (ex direttore La Sesia) scrittore blogger su Il Fatto

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