EVENTI - 11 ottobre 2025, 10:22

Elia Milani, voce di Mediaset cresciuto a Biella, racconta la vita da inviato di guerra FOTO e VIDEO

Cresciuto a Biella-Chiavazza racconta il suo percorso professionale a Città Studi, durante l'evento di Federmanager.

Elia Milani, voce di Mediaset cresciuto a Biella, racconta la vita da inviato di guerra

Elia Milani, voce di Mediaset cresciuto a Biella, racconta la vita da inviato di guerra

Una serata di grande interesse culturale e professionale si è tenuta ieri, 10 ottobre, a Biella grazie a un evento organizzato da Federmanager Biella, su iniziativa di Federico Gabbi. Ospite d’eccezione il giornalista Elia Milani, volto noto delle reti Mediaset, che ha ripercorso la sua carriera e presentato il suo primo libro, “Voci dal confine – Otto anni di storie tra israeliani e palestinesi” (Mondadori).

L’incontro è stato introdotto con un ritratto del giornalista tratto da un articolo firmato nel 2023 da Valeria Braghieri su Il Giornale, che già allora ne metteva in luce la versatilità: “Dal salotto di Mattino 5 alle trincee”. La carriera di Milani ha avuto una svolta nel 2015, durante gli attentati al Bataclan, quando tradusse in diretta dei messaggi in arabo per Quarto Grado, attirando così l’attenzione dei vertici Mediaset.

Nativo del Pavese ma cresciuto nel quartiere Chiavazza di Biella, Milani ha frequentato il Liceo Scientifico Avogadro. È stato scout, chitarrista e – come raccontato durante la serata – ha persino considerato brevemente la vocazione sacerdotale. Dopo un primo approccio all’arabo presso l’Università Popolare di Biella, ha intrapreso studi in Storia e Antropologia culturale, con tesi scritta a Damasco e successivi perfezionamenti linguistici a Beirut.

Parla fluentemente italiano, inglese, spagnolo, arabo e possiede conoscenze di ebraico. Dopo la Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi” alla Statale di Milano, ha iniziato a collaborare con testate del gruppo Mediaset, diventando poi corrispondente da Gerusalemme per otto anni. Di recente è tornato in Italia con la moglie Arianna, anche lei biellese, per la nascita della loro figlia.

Nel suo lavoro ha sempre mantenuto uno stile sobrio ed equilibrato, qualità che gli sono valse l’apprezzamento di colleghi e superiori. Il suo approccio giornalistico, rispettoso della complessità dei conflitti e delle persone coinvolte, è stato riconosciuto come segno distintivo di rigore e professionalità.

L’iniziativa di Federmanager Biella ha quindi offerto uno sguardo su un percorso professionale di eccellenza e un’occasione di riflessione sul ruolo del giornalismo nei contesti internazionali più delicati.

Redazione

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