COSTUME E SOCIETÀ - 04 ottobre 2025, 06:50

Biella, e-bike in “modalità spettatore”: scivolano in salita senza pedalare

La città si interroga: modalità sport o spettatore? La mobilità elettrica è un’opportunità, ma senza regole diventa concorrenza sleale e un rischio per tutti.

Biella, e-bike in “modalità spettatore”: scivolano in salita senza pedalare - Illustrazione di Giovanni Cavallo

Biella, e-bike in “modalità spettatore”: scivolano in salita senza pedalare - Illustrazione di Giovanni Cavallo

Negli ultimi giorni in molti hanno segnalato – e non di rado osservato di persona – ciclisti che procedono senza muovere i pedali, affrontando salite e incroci a velocità incompatibili con il traffico urbano. Non un caso isolato: i “miracoli” a due ruote compaiono in più fasce orarie, dal doposcuola ai fine settimana.

La mobilità elettrica ha portato benefici reali: meno traffico, più aria respirabile, spostamenti agili e indipendenza. Ma se una e-bike “truccata” corre come un ciclomotore senza i relativi obblighi, chi pedala rispettando le regole si sente, a ragione, beffato.
Per i rider la scorciatoia è tentazione: tempi stretti e mappe che premiano la rapidità. Eppure le strade sono le stesse di tutti, dai bimbi che escono da scuola agli anziani con il carrellino: la sicurezza non è negoziabile. Anche i servizi di bike sharing vanno preservati: sono nati per integrare il trasporto pubblico, non per diventare “due ruote per tre persone” o per viaggiare oltre le prestazioni per cui sono stati progettati.

Il “miracolo” non cade dal cielo: nasce da sblocco dei limitatori, manomissioni e kit che trasformano l’assistenza in trazione autonoma. A quel punto la bici non è più tale. Pedalare assistiti è un diritto moderno, seguire le regole un dovere collettivo. Nelle vie di Biella convivono carrozzine, cani al guinzaglio, gruppi di studenti, e cittadini indaffarati. La convivenza si costruisce anche sulla normativa: campanello, velocità umana, precedenze rispettate. La tecnologia è un aiuto; l’educazione è la trazione che non si deve mai disinnescare.

Redazione, G. Ch.

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