CRONACA - 21 settembre 2025, 07:30

"Truffe romantiche": Piemonte fra le più colpite d'Italia

"Truffe romantiche": Piemonte fra le più colpite d'Italia

"Truffe romantiche": Piemonte fra le più colpite d'Italia

Le truffe romantiche, o "romance scam", stanno crescendo rapidamente in Italia, spinte dall’uso sempre più diffuso di social network e app di incontri. Non si tratta solo di frodi economiche, ma di manipolazioni emotive che colpiscono persone spesso in cerca di connessione e fiducia, trasformando sentimenti in vulnerabilità sfruttate dai criminali.

Per analizzare questo fenomeno, Truffa.net ha elaborato un indice regionale del rischio, incrociando dati di ISTAT, Banca d’Italia, Polizia di Stato e Datareportal. L’indice considera la distribuzione demografica, il livello di competenze digitali, la diffusione dei social, il reddito medio disponibile e l’abitudine agli acquisti online, con l’obiettivo di misurare la vulnerabilità di ciascuna regione.

I risultati mostrano un quadro chiaro: Nord e Centro Italia sono le aree più esposte. La Lombardia guida la classifica con un punteggio massimo (10,00), frutto della combinazione di un’alta percentuale di popolazione nella fascia 45-55 anni, di un reddito medio tra i più elevati (27.200 euro) e di una forte presenza sui social network. A seguire si collocano Emilia-Romagna (8,91) e Veneto (8,60), territori caratterizzati da benessere economico e diffusione capillare delle tecnologie digitali. Anche il Lazio, quarto in graduatoria con un indice di 8,55, merita attenzione particolare: pur con un reddito leggermente inferiore, si distingue per il primato nazionale nell’uso dei social (74%), che moltiplica le possibilità di contatto per i truffatori.

Scendendo lungo la classifica, il rischio diminuisce sensibilmente nel Mezzogiorno e nelle Isole. Calabria (3,75), Sicilia (3,89) e Sardegna (3,45) chiudono la graduatoria. Questo non significa che i cittadini siano immuni, ma la combinazione di redditi medi più contenuti e di una minore penetrazione digitale riduce il potenziale interesse delle organizzazioni criminali. Tuttavia, la carenza di competenze digitali, riflessa nei punteggi rDESI più bassi, potrebbe rendere i singoli individui, una volta adescati, più fragili e meno pronti a riconoscere i segnali d’allarme.

Un caso a sé riguarda le province autonome di Trento e Bolzano. Pur registrando alcuni dei redditi pro capite più alti del Paese, non figurano ai vertici del rischio. Ciò è probabilmente dovuto a una migliore alfabetizzazione digitale e a dinamiche sociali che limitano l’isolamento individuale, dimostrando che la ricchezza economica, da sola, non basta a determinare la vulnerabilità.

L’analisi di Truffa.net mette in evidenza come la distribuzione del rischio sia legata a un intreccio di fattori economici, sociali e digitali. Non è solo la disponibilità di denaro ad attirare i truffatori, ma anche l’intensità della vita online e la maturità tecnologica di ciascun territorio. In questo scenario, la prevenzione gioca un ruolo cruciale. Essere consapevoli dei pericoli, non abbassare mai la guardia e verificare l’identità degli interlocutori sono strumenti fondamentali per difendersi.

Le truffe romantiche sfruttano emozioni e fiducia: per questo è essenziale continuare a investire in educazione digitale e campagne di sensibilizzazione, soprattutto verso le fasce d’età più colpite. Solo con un’azione congiunta di istituzioni, associazioni e piattaforme digitali sarà possibile ridurre il numero delle vittime e rendere la rete un luogo più sicuro.

C.S., G. Ch.

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