COSTUME E SOCIETÀ - 31 agosto 2025, 06:50

‘Vengo da Biella’ non richiede più spiegazioni, l'eco dell'Adunata 2025 lascia il segno fuori dal Piemonte

Dieci giorni di visite nelle città simbolo del Veneto hanno permesso di riportare quale sia la principale percezione che si ha di Biella al di fuori dei confini provinciali e regionali.

alpini biella

In foto, l'immagine della sfilata della 96° Adunata Nazionale a Biella

Da Bassano del Grappa a Venezia passando per Padova, Treviso e Vicenza. Dieci giorni di visite nelle città simbolo del Veneto da parte del sottoscritto hanno permesso di riportare quale sia la principale percezione che si ha di Biella al di fuori dei confini provinciali e regionali.

Alla domanda di rito “Da dove vieni?”, la risposta “Da Biella” non ha generato l’abituale contro-domanda: “E dove si trova?”. Un silenzio sorprendente che ha generato curiosità nell'autore, da sempre abituato a spiegare con precisione l'esatta posizione del capoluogo laniero. Eppure, mai come in questa estate, in molti hanno saputo associare il nome della città con la recente Adunata Nazionale degli Alpini, il grande appuntamento del 2025, andato in scena nel nostro territorio lo scorso mese di maggio. Un evento di forte richiamo nazionale capace di riunire migliaia di penne nere da tutta Italia e lasciare un bel ricordo di sé anche a centinaia di chilometri di distanza. Sono ancora nitide, infatti, le immagini di una città addobbata a festa, piena di bandiere e colori, esibiti con fierezza e orgoglio.

È confermata, quindi, l’immagine di una Biella oggi legata a un’identità condivisa come quella delle penne nere. Soprattutto a Vicenza (città ospite dell'Adunata 2024) e a Bassano, capitale alpina, dove la memoria della 96° edizione è già visibile in alcuni luoghi, come nel Museo degli Alpini, dedicato alla raccolta di reperti e testimonianze della Grande Guerra, dove oggi sono esposte tutte le medaglie delle Adunate.

A ciò si aggiungono i numerosi visitatori che, a distanza di mesi, sono tornati nel Biellese per ammirare i luoghi più suggestivi della nostra provincia, come il Santuario di Oropa e il Piazzo di Biella, dove è capitato di incrociare nelle scorse settimane diverse penne nere provenienti soprattutto dalle regioni del Nord-Italia. Questi sono solo alcuni riscontri di come il nome di Biella abbia evocato soprattutto cori, bandiere e divise verdi e di come un grande evento possa veicolare e raccontare la storia di un territorio, come il nostro.

Resta solo da attendere quali saranno le principali ricadute socio-economiche ma i primi segnali sembrano molto incoraggianti.

g. c.

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