La figlia in lacrime dall’altro capo del telefono: è ricoverata, sta male e ha urgente bisogno di aiuto. Le sue condizioni sono critiche e ancora cosciente riesce a scambiare qualche parola con la madre, per chiederle di aiutarla a reperire le cure mediche; un ritardo potrebbe fare la differenza fra la vita e la morte. A confermare l’accaduto un presunto medico, che illustra alla madre le condizioni cliniche particolarmente critiche: occorre denaro, e al più presto.
La situazione drammatica appena descritta è la rappresentazione di quanto accaduto ad una donna di Roppolo, che intorno alla fine del mese di luglio ha ricevuto la chiamata: “La voce era inconfondibile: non ho avuto la minima esitazione – dichiara – Nonostante conosca i possibili raggiri, non mi sarei mai aspettata di parlare al telefono con mia figlia in lacrime mentre chiedeva aiuto… Rispondeva alle domande, conosceva i nomi di numerosi parenti ed erano presenti innumerevoli riferimenti alle telefonate intercorse nei giorni precedenti, sembrava lei a tutti gli effetti”.
I truffatori illustrano i sintomi, fingono la presenza di un medico e richiedono una garanzia immediata (oro e contanti), per l’acquisto di un medicinale: la figlia avrebbe dovuto sottoporsi a un’iniezione urgente altrimenti, entro qualche ora, sarebbe andata in coma.
I malviventi conoscevano dettagli privati: il viaggio e l’assenza di assicurazione sanitaria (elementi determinanti al buon esito del raggiro), nomi e temi d’interesse che nei giorni precedenti erano oggetto di conversazione. Sono questi gli elementi che hanno tratto in inganno la vittima. Una pressione continua, una chiamata piuttosto lunga protrattasi per diversi minuti. Dopo aver avvisato i familiari, la madre ha richiesto una conferma: “In preda a paura ed emozioni, volevo parlare nuovamente con lei, ma la risposta mi ha insospettita… Fornivano scuse piuttosto strane e incoerenti ed è così che ho cominciato a capire”.
I familiari, ora riuniti, chiamano il 112 dopo aver cercato di intercettare invano il vero protagonista di quel meschino inganno. I Carabinieri allertano i residenti, raccomandandogli di non aprire a nessuno e di non consegnare nulla. Poco dopo, la donna è riuscita a mettersi in contatto con la figlia, che era totalmente estranea alla vicenda: era all’estero e stava bene, non c’era nulla che non andasse e si stava godendo il mare. “Incredula ho chiesto più volete conferma, cercando di accertarmi, questa volta, della veridicità di quanto sentivo – continua – L’avevo sentita poco prima, ma questa volta era proprio lei”.
Elemento di ulteriore preoccupazione risulterebbe un potenziale virus sul telefono della donna. Nei giorni precedenti aveva notato diverse notifiche sulla presenza di un malware, che però, fino a quel momento, non aveva destato particolari preoccupazioni, trattandosi di un dispositivo nuovo.
Il tentativo si è quindi dissipato e le Forze dell’Ordine hanno perlustrato l’area anche nei giorni successivi. Una storia a lieto fine, ma i risvolti psicologici di una simile notizia non se ne andranno rapidi come i malviventi.
Di seguito il link del portale ufficiale per le segnalazioni alla Polizia Postale: https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/index.html





