Una donna di 34 anni ha dato alla luce il proprio figlio nella sua abitazione, in un parto assistito a distanza dalla centrale operativa del 118. L’evento, inaspettato e molto rapido, ha visto l’intervento fondamentale di un’altra donna presente in casa, che ha seguito passo dopo passo le indicazioni fornite in diretta telefonica.
Dall’altro capo della linea c’era Mattia, un infermiere della centrale operativa del 118 di Novara, che ha raccontato con emozione quanto accaduto. “Un attimo di panico l’ho avuto – ammette – ma ho seguito il protocollo che ci insegnano con il medico della centrale”. Mattia ha alle spalle 18 anni di esperienza in pronto soccorso e da un anno lavora alla centrale operativa.
“Quando mi hanno telefonato la mamma e l’altra signora mi hanno chiesto un’ambulanza perché la donna aveva le contrazioni. Era al secondo figlio la futura madre, sapeva già come funzionava, ma non c’è stato tempo per pensare: in 10 minuti il secondo figlio è nato. Le contrazioni sono aumentate velocemente fino al travaglio, si è iniziata a vedere la testa del bambino e a quel punto non restava che farlo nascere”, racconta Mattia.
L’infermiere ha seguito con attenzione ogni fase, guidando l’assistente al parto che si trovava in casa con la neomamma. “È stato emozionante anche per me – confida – abbiamo tirato un respiro di sollievo solo quando abbiamo sentito il pianto del bambino. Quindi le abbiamo detto di avvolgere il bimbo in una coperta per farlo stare al caldo, di metterlo vicino alla mamma perchè la sentisse vicina. Diciamo che è stata una cosa particolare per tutti e deve esserci tanta collaborazione come in effetti c'è stata anche da parte di queste due signore che ringrazio”.





