Da settimane è polemica sulla marmotta colorata, realizzata con plastica rigenerata dalla Cracking Art, che ha scelto le Alpi biellesi e valdostane e i rifugi del Cai Biella per mettersi in mostra. Dietro alla scelta, la volontà di lanciare un messaggio di alleanza tra uomo, natura e arte. Per i contrari però in alcuni casi a non essere consono al luogo dove sono state installate è una questione di altezza (sono alte un metro e venticinque, all'incirca come un bambino), per altri i colori sgargianti simbolo del collettivo biellese, mentre per altri ancora è il materiale a non essere adatto all'ambiente montano ( sono realizzate interamente di plastica, rigenerata).
Dal Rifugio Rivetti dichiarano con fermezza: “La marmotta di plastica è stata apprezzata dai turisti. Molti l'hanno immortalata nei loro scatti e finora nessuno ha espresso commenti negativi in merito”.
Per uno dei gestori del Rifugio Quintino Sella le polemiche: “Sono eccessive ed esagerate. Si è voluto fare un gran rumore per poca cosa. E’ un’iniziativa che secondo me non è così scandalosa. Trovo faziose le polemiche sulle microplastiche, quando noi purtroppo siamo abituati a raccoglierne ogni giorno abbandonate da persone, che magari sono proprio quelle che si scandalizzano. Non saranno solo loro, ma succede sempre”. Tuttavia, secondo il gestore c’è anche un risvolto positivo in questo clima particolarmente accesso. “Il fatto che si sia creata questa polemica può permettere di sensibilizzare sulle tematiche, di cui la marmotta è simbolo: l’ambiente”.
Per Laura del Rifugio Delfo e Agostino Coda è inutile fare polemica sul fatto che ci sia un animale di plastica vivace e giocoso, quando alcuni si permettono di gettare un sacchetto di plastica lungo il sentiero. “Sono critiche esagerate – dichiara - Sono convinta che chi fa polemica non sia informato e non sappia tutta la storia. L’inquinamento è una questione diversa. Oltre a doverci occupare dei nostri rifiuti, ci troviamo spesso a dover raccogliere anche quelli abbandonati dai clienti lungo i sentieri o sotto i tavoli. È una situazione complessa e difficile da gestire”. Persino in questo caso, viene segnalato il fatto che i turisti, come prima cosa, scattino foto proprio insieme alla marmotta, accolta dunque positivamente.





