“La Fabbrica della ruota… in vetrina”
Il DocBi - Centro Studi Biellesi e la Pro Loco Pray organizzano per domenica 3 agosto un evento che mescola intrattenimento, convivialità e scoperta, una giornata di festa alla Fabbrica della Ruota, ossia l’ex lanificio Zignone di regione Vallefredda. Ricorrono i quarant’anni di attività dell’associazione fondata nel 1985 da Giovanni Vachino e, da ormai 35 edizioni, la Pro Loco dà vita a settembre alla grande festa di “Pray in vetrina” che ogni anno attira e coinvolge migliaia di persone. Quest’anno la kermesse di settembre viene anticipata da “La Fabbrica della ruota… in vetrina”, permettendo a tutti di scoprire in una dimensione più spigliata e aggregante il vecchio lanificio sul Ponzone, diventato nel tempo punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di archeologia industriale tessile. La fabbrica-museo in cui hanno lavorato per un secolo uomini e donne di Pray, Flecchia, Soprana, Curino, aprirà le sue porte alle ore 14,30 e, per quest’occasione speciale, l’ingresso e le iniziative della giornata all’interno della fabbrica saranno completamente gratuite. Ogni venti minuti i volontari dell’associazione garantiranno anhe visite guidate a piccoli gruppi, accompagnando i visitatori a conoscere i locali, le macchine, il sistema di trasmissione e il Centro di documentazione. A partire dalle ore 16, in una sala della fabbrica verrà proiettato su maxischermo il film del 1914 “Il Lanificio Lora Totino”, un documentario di 20 minuti che darà la possibilità di fare un emozionante salto nel tempo per vedere com’era Pray oltre un secolo fa, seguendo inoltre le diverse fasi della lavorazione della lana, dall’arrivo delle balle alla spedizione delle stoffe finite e all’uscita degli operai a fine turno. Il filmato verrà introdotto brevemente dal personale DocBi e la proiezione ripartirà ogni 30 minuti sino a sera per dare modo a tutti di poterlo apprezzare. Sempre all’interno dei locali della fabbrica, dalle 16,30, partirà una caccia al tesoro riservata a famiglie e piccoli gruppi di amici (massimo due persone): sulla scia delle indicazioni e delle richieste, si dovranno scovare oggetti, documenti, macchine, luoghi segreti per poi fotografarli. Si aggiudicheranno la gara e avranno diritto ai premi i gruppi che avranno individuato e fotografato i venti “tesori” richiesti nel minor tempo possibile, ma a tutti i gruppi partecipanti sarà comunque consegnato un kit di gadget e pubblicazioni e la tessera di iscrizione gratuita per un anno al DocBi - Centro Studi Biellesi. Nel grande cortile esterno alla fabbrica, per tutto il pomeriggio funzionerà un servizio ristoro a cura della ProLoco e dalle 18 la temperatura si riscalderà ulteriormente con gli aperitivi, accompagnati dall’esibizione del duo violino elettrico e dj Violintronic. Arrivati a ora di cena, dalle 19 in poi, la Pro Loco proporrà un menu ad hoc: l’antipasto e i plin al sugo d’arrosto. Per la cena è consigliata la prenotazione telefonando al 379 1088376. In caso di maltempo tutte le attività si svolgeranno all’interno della “Fabbrica della ruota”. Per ulteriori informazioni: 3791088376 – 3513902199.
Il “Festival delle identità” al Museo delle Migrazioni
Sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella attraverso il bando CulturHub, il “Festival delle Identità tra Piemonte e Sardegna” si appresta a vivere il suo secondo appuntamento domenica 3 agosto 2025 a Pettinengo. A partire dalle ore 16:00, nel cortile del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, la musica sarà protagonista con l’incontro inedito tra il trio piemontese Tribeba e le ancestrali launeddas di Nicola Diana. Un intreccio sonoro capace di unire rive lontane, accorciare distanze e creare ponti tra culture apparentemente diverse, ma profondamente affini nello spirito. In questa “terra d’adozione”, la comunità sarda partecipa attivamente alla costruzione dell’identità culturale del Biellese, arricchendone l’offerta artistica e contribuendo a valorizzare il patrimonio paesaggistico e umano del territorio. Il Museo di Pettinengo – unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma della Sardegna – è un punto d’osservazione privilegiato, una sorta di balcone panoramico affacciato sulla pianura padana, con lo sguardo rivolto alla Sardegna, terra madre di memorie e significati. Durante il festival, sarà inoltre possibile visitare gratuitamente le sale del Museo, recentemente arricchite da nuovi allestimenti dedicati agli scacciapensieri del mondo. Una collezione affascinante che spazia da raffinati esemplari metallici in ferro e ottone a strumenti realizzati con materiali naturali come il bambù e l’osso, testimoni della diffusione universale di questo arcaico strumento musicale e delle sue molteplici interpretazioni culturali. In questo contesto, il festival offre anche un’occasione preziosa per riscoprire strumenti musicali quasi dimenticati, come la ribeba, lo scacciapensieri piemontese. Questo strumento idiofono a pizzico, capace di generare suoni ipnotici e profondamente evocativi grazie alla vibrazione di una lamella metallica modulata con il respiro, racconta una storia di artigianato e scambi commerciali internazionali. Grazie agli studi di Alberto Lovatto e Alessandro Zolt – autori del recente volume La Ribeba in Valsesia nella storia europea dello scacciapensieri – questo patrimonio musicale e culturale è stato restituito alla collettività. Proprio Zolt, insieme a Guido Antoniotti, appassionato collezionista e suonatore, e al fisarmonicista Massimo Losito, farà rivivere antiche melodie della tradizione piemontese, rendendo omaggio a un passato capace ancora di emozionare il presente. A completare l’esperienza, le sonorità millenarie delle launeddas – su tumbu, mancosa e mancosedda – guideranno il pubblico in un viaggio nell’anima più arcaica della Sardegna, in un dialogo musicale che è anche incontro di civiltà. Non mancherà il tradizionale cumbidu, il convivio di benvenuto, pensato per coinvolgere tutti i sensi: lardo di Arnad aromatizzato alla sarda, dolci a base di frutta del territorio e l’acqua aromatica di Cagliari a base di limone e menta. Un rito dell’accoglienza che celebra la bellezza del convivere, dove gusto, olfatto, tatto, vista e udito si fondono in un’esperienza immersiva e multisensoriale. In caso di maltempo, il Festival si svolgerà all’interno del vicino oratorio dedicato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, a pochi passi dal Museo, garantendo la continuità dell’evento in un contesto ugualmente accogliente e simbolicamente significativo. La prima edizione del “Festival delle Identità” – ideato e promosso dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella – si configura come una proposta originale di valorizzazione del territorio, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare per quanto riguarda la promozione della cultura (Obiettivo 4), la valorizzazione delle identità locali (Obiettivo 11) e la riduzione delle disuguaglianze culturali (Obiettivo 10). L’iniziativa, sostenuta anche dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Pettinengo, è realizzata in partenariato con Mafalda, Voci di Donne di Biella, Pacefuturo di Pettinengo, Schola Cantorum di Elmas (Cagliari), in collaborazione con Parrocchia di Pettinengo, Frati Francescani Minori di Biella, Associazione Culturale Sarda “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo (Milano), Nucleo biellese dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari” dedicato a Emilio Lussu, Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (Roma) e F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde in Italia. Tutte le attività sono gratuite e accessibili a tutti, coerentemente con gli indirizzi strategici della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che sostiene con convinzione una cultura inclusiva, capace di generare benessere sociale, attrattività economica e nuove opportunità turistiche. Il Festival si inserisce così tra le buone pratiche di sviluppo locale sostenibile, dove la cultura diventa motore di coesione e leva per un futuro più equo e partecipato, sia per il Piemonte sia per la Sardegna.
La mostra “I soldati della Valle Cervo. Storie di valligiani combattenti” al Santuario di San Giovanni
Nell’ambito di “Bürsch in festival 2025”, sabato 2 agosto alle ore 18,00 al Santuario di San Giovanni d’Andorno inaugurerà la mostra “I soldati della Valle Cervo. Storie di valligiani combattenti”, visitabile fino al 31 agosto tutte le domeniche dalle ore 14,30 alle ore 18,30 a ingresso libero. “Nulla di celebrativo della guerra in sé, anzi: rievocare quelle vicende tanto personali quanto collettive - si legge nel comunicato allegato - riflettere sulle cause come sugli effetti di quegli eventi deve servire per escludere sempre di più i conflitti armati dalle opzioni per la risoluzione delle controversie tra gli individui e tra i popoli. Il messaggio è chiaro, e lo sarà negli appuntamenti ormai tradizionali con gli spettacoli di ARS Teatrando e dell’Opificio dell’Arte, così come nella mostra che è curata da Danilo Craveia sempre per il Centro di Documentazione Alta Valle Cervo – La Bürsch”. Così come il “Bürsch in festival”, anche la mostra è sotto l’egida della Fondazione Opera Pia Laicale Santuario San Giovanni D’Andorno con la collaborazione e il contributo economico dei Comuni di Andorno Micca, Campiglia Cervo, Miagliano, Piedicavallo, Rosazza, Sagliano Micca, Tavigliano, Tollegno e l’Unione Montana Valle del Cervo La Bürsch, il festival ha ottenuto il sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per il quinto anno di seguito con il bando CulturHub. “Bürsch in festival” è resa possibile anche grazie alle offerte dei privati ricevute nell’edizione 2024 e al lavoro volontario di moltissime persone che regalano la propria professionalità e il proprio tempo a favore della Valle del Cervo e della collettività.
“Percorsi sonori nella Rete Museale Biellese” al Santuario di San Giovanni d’Andorno
Domenica 3 agosto la rassegna “Percorsi sonori nella Rete Museale Biellese” farà tappa al Santuario di San Giovanni d’Andorno di Campiglia Cervo. Dopo la visita guidata al sito delle 16.45, prenderà il via alle 17.45 il concerto intitolato “Viaggio nella Romanza da camera italiana” che vedrà esibirsi Cristina Nadal (soprano), Sergio Patria (violoncello) ed Elena Ballario (pianoforte), mentre le musiche saranno di Tirindelli, Rossaro, Piatti, Luzzi, Braga, Tosti, Piatti e Wlf-Ferrari. Lo show “offre un appuntamento - spiegano gli organizzatori - nel cuore delle montagne biellesi, dove musica e spiritualità si incontrano in un luogo carico di fascino e storia. Il programma propone un percorso nella romanza da salotto italiana dell’Ottocento e del primo Novecento, tra melodie intime e poetiche firmate da grandi autori”. Dopo il concerto sarà possibile cenare presso Locanda del Santuario con sconto del 10% sul totale della consumazione con la presentazione del biglietto di ingresso al concerto. Prenotazioni entro venerdì 1 agosto allo 01560319.





