EVENTI - 28 luglio 2025, 07:40

Piemonte e Sardegna si incontrano in musica: il Festival delle Identità approda a Pettinengo

Nel cuore delle Alpi Biellesi, suoni arcaici e visioni contemporanee per un festival che parla al futuro con la voce delle radici

Piemonte e Sardegna si incontrano in musica: il Festival delle Identità approda a Pettinengo

Sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella attraverso il bando CulturHub, il “Festival delle Identità tra Piemonte e Sardegna” si appresta a vivere il suo secondo appuntamento domenica 3 agosto 2025 a Pettinengo. A partire dalle ore 16:00, nel suggestivo cortile del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, la musica sarà protagonista con l’incontro inedito tra il trio piemontese Tribeba e le ancestrali launeddas di Nicola Diana. Un intreccio sonoro capace di unire rive lontane, accorciare distanze e creare ponti tra culture apparentemente diverse, ma profondamente affini nello spirito.

In questa “terra d’adozione”, la comunità sarda partecipa attivamente alla costruzione dell’identità culturale del Biellese, arricchendone l’offerta artistica e contribuendo a valorizzare il patrimonio paesaggistico e umano del territorio. Il Museo di Pettinengo – unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma della Sardegna – è un punto d’osservazione privilegiato, una sorta di balcone panoramico affacciato sulla pianura padana, con lo sguardo rivolto alla Sardegna, terra madre di memorie e significati.

Durante il festival, sarà inoltre possibile visitare gratuitamente le sale del Museo, recentemente arricchite da nuovi allestimenti dedicati agli scacciapensieri del mondo. Una collezione affascinante che spazia da raffinati esemplari metallici in ferro e ottone a strumenti realizzati con materiali naturali come il bambù e l’osso, testimoni della diffusione universale di questo arcaico strumento musicale e delle sue molteplici interpretazioni culturali.

In questo contesto, il festival offre anche un’occasione preziosa per riscoprire strumenti musicali quasi dimenticati, come la ribeba, lo scacciapensieri piemontese. Questo strumento idiofono a pizzico, capace di generare suoni ipnotici e profondamente evocativi grazie alla vibrazione di una lamella metallica modulata con il respiro, racconta una storia di artigianato e scambi commerciali internazionali. Originario del piccolo villaggio di Boccorio, tra Riva Valdobbia e Mollia (Vercelli), la ribeba conobbe un’ampia diffusione tra Cinquecento e Ottocento, con una produzione annua che arrivava a sfiorare il milione e mezzo di pezzi, esportati attraverso i porti di Genova e Milano fino alle Americhe.

Grazie agli studi di Alberto Lovatto e Alessandro Zolt – autori del recente volume La Ribeba in Valsesia nella storia europea dello scacciapensieri – questo patrimonio musicale e culturale è stato restituito alla collettività. Proprio Zolt, insieme a Guido Antoniotti, appassionato collezionista e suonatore, e al fisarmonicista Massimo Losito, farà rivivere antiche melodie della tradizione piemontese, rendendo omaggio a un passato capace ancora di emozionare il presente.

A completare l’esperienza, le sonorità millenarie delle launeddas – su tumbu, mancosa e mancosedda – guideranno il pubblico in un viaggio nell’anima più arcaica della Sardegna, in un dialogo musicale che è anche incontro di civiltà.

Non mancherà il tradizionale cumbidu, il convivio di benvenuto, pensato per coinvolgere tutti i sensi: lardo di Arnad aromatizzato alla sarda, dolci a base di frutta del territorio e l’acqua aromatica di Cagliari a base di limone e menta. Un rito dell’accoglienza che celebra la bellezza del convivere, dove gusto, olfatto, tatto, vista e udito si fondono in un’esperienza immersiva e multisensoriale.

In caso di maltempo, il Festival si svolgerà all’interno del vicino oratorio dedicato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, a pochi passi dal Museo, garantendo la continuità dell’evento in un contesto ugualmente accogliente e simbolicamente significativo.

La prima edizione del “Festival delle Identità” – ideato e promosso dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella – si configura come una proposta originale di valorizzazione del territorio, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare per quanto riguarda la promozione della cultura (Obiettivo 4), la valorizzazione delle identità locali (Obiettivo 11) e la riduzione delle disuguaglianze culturali (Obiettivo 10).

L’iniziativa, sostenuta anche dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Pettinengo, è realizzata in partenariato con Mafalda, Voci di Donne di Biella, Pacefuturo di Pettinengo, Schola Cantorum di Elmas (Cagliari), in collaborazione con Parrocchia di Pettinengo, Frati Francescani Minori di Biella, Associazione Culturale Sarda “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo (Milano), Nucleo biellese dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari” dedicato a Emilio Lussu, Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (Roma) e F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Tutte le attività sono gratuite e accessibili a tutti, coerentemente con gli indirizzi strategici della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che sostiene con convinzione una cultura inclusiva, capace di generare benessere sociale, attrattività economica e nuove opportunità turistiche. Il Festival si inserisce così tra le buone pratiche di sviluppo locale sostenibile, dove la cultura diventa motore di coesione e leva per un futuro più equo e partecipato, sia per il Piemonte sia per la Sardegna.

Battista Saiu

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