Nell’ambito di Bürsch in festival 2025 sabato 2 agosto alle ore 18,00 al Santuario di San Giovanni d’Andorno si inaugurerà la mostra “I soldati della Valle Cervo. Storie di valligiani combattenti” visitabile fino al 31 agosto tutte le domeniche dalle ore 14,30 alle ore 18,30 a ingresso libero.
Nulla di celebrativo della guerra in sé, anzi: rievocare quelle vicende tanto personali quanto collettive, riflettere sulle cause come sugli effetti di quegli eventi deve servire per escludere sempre di più i conflitti armati dalle opzioni per la risoluzione delle controversie tra gli individui e tra i popoli. Il messaggio è chiaro, e lo sarà negli appuntamenti ormai tradizionali con gli spettacoli di ARS Teatrando e dell’Opificio dell’Arte, così come nella mostra che è curata da Danilo Craveia sempre per il Centro di Documentazione Alta Valle Cervo – La Bürsch.
Dalle ricerche effettuate sono emerse figure molto note, ma anche interessanti “sconosciuti” così come guerre “sconosciute”, o ben poco note. In effetti, accanto alla Grande Guerra o alla Seconda Guerra Mondiale, che i cippi o i parchi della rimembranza aiutano a ricordare con più facilità, ecco la più remota Guerra d’Andorno del 1487, oppure la Guerra dei Trent’Anni (1618-1648), quella detta di “Successione spagnola” (quella di Pietro Micca, all’inizio del Settecento), quella detta di “Successione austrica” (metà del Settecento), le campagne napoleoniche del primo Ottocento, le battaglie del Risorgimento nazionale, ma anche quelle coloniali italiane nel Corno d’Africa (tra la fine dell’Ottocento e i suoi sviluppi “imperiali” fascisti, fino al 1945), la guerra ispano-americana del 1898 (combattuta a Cuba e nelle Filippine), la seconda guerra dei boeri contro gli inglesi in Sud Africa, il conflitto tra il Regno d’Italia e l’Impero Ottomano in Libia (1911-1912) e la Guerra civile in Spagna tra il 1936 e il 1939. Sullo sfondo di quegli scenari, e altri ancora, si mossero tanti valligiani dei quali, con le premesse di cui sopra, vale la pena di non perdere le tracce.
Così come il Bürsch in festival, anche la mostra è sotto l’egida della Fondazione Opera Pia Laicale Santuario San Giovanni D’Andorno con la collaborazione e il contributo economico dei Comuni di Andorno Micca, Campiglia Cervo, Miagliano, Piedicavallo, Rosazza, Sagliano Micca, Tavigliano, Tollegno e l’Unione Montana Valle del Cervo La Bürsch, il festival ha ottenuto il sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per il quinto anno di seguito con il bando CulturHub.
Bürsch in festival è possibile anche grazie alle offerte dei privati ricevute nell’edizione 2024 e al lavoro volontario di moltissime persone che regalano la propria professionalità e il proprio tempo a favore della Valle del Cervo e della collettività.




