La situazione sanitaria nel territorio biellese è motivo di crescente preoccupazione, soprattutto nelle aree più periferiche. In risposta a criticità ormai strutturali e all’assenza di risposte risolutive da parte del sistema sanitario, un gruppo di Sindaci ha ufficialmente richiesto la convocazione urgente di un’Assemblea dei Sindaci dei comuni biellesi.
Tra le problematiche più rilevanti segnalate, spiccano:
- La cronica mancanza di medici di famiglia, una situazione che si protrae da anni senza soluzioni strutturali;
- I tempi di attesa eccessivamente lunghi per le prestazioni sanitarie, aggravatisi durante la pandemia da Covid-19 e mai recuperati, al contrario, ulteriormente peggiorati;
- La restrizione delle risorse nazionali e regionali, con gravi ricadute sull’erogazione dei servizi sanitari nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
- La carenza di personale sanitario, medico, infermieristico e tecnico;
- La mancata realizzazione delle strutture previste dal PNRR – Missione 6, tra cui ospedali e case della comunità;
- L’assenza di un’efficace pianificazione delle attività sanitarie in sinergia con le risorse degli enti del terzo settore, a discapito in particolare delle persone fragili.
La richiesta dei Sindaci si fonda anche sul ruolo istituzionale che la legge attribuisce loro in ambito sanitario. Ai sensi dell’articolo 217 del R.D. n. 1265/1934, dell’art. 13 della legge 833/1978 e del comma 4 dell’art. 50 del D.Lgs 267/2000, il Sindaco è la massima autorità sanitaria locale, titolare di una responsabilità primaria in materia di salute pubblica. Sebbene con il D.Lgs 502/1992 la gestione operativa sia stata affidata ai Direttori Generali delle ASL, il Sindaco resta garante della salute dei cittadini del proprio territorio.
In questa direzione, il Consiglio comunale condivide tale responsabilità e ha il dovere di interfacciarsi con le aziende sanitarie, anche sollecitandole al rispetto dei diritti della comunità. La L.R. 18/1994 affida alla Conferenza locale sociale e sanitaria funzioni cruciali di indirizzo, controllo e valutazione, tra cui:
- La definizione delle linee di indirizzo programmatico per le attività dell’ASL;
- L’esame dei documenti di bilancio dell’ASL e la trasmissione delle osservazioni alla Giunta regionale;
- La verifica dell’andamento generale delle attività sanitarie.
Le Aziende Sanitarie Locali, si ricorda, hanno il compito di soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini, garantendo i LEA con le risorse disponibili. Il management aziendale deve perseguire l’economicità della gestione, ovvero un equilibrio tra risorse e finalità, mantenendo efficienza, efficacia e sostenibilità, con particolare attenzione allo sviluppo del capitale umano e delle competenze specialistiche.
Il quadro normativo consente inoltre alle Regioni, nel rispetto della legislazione statale e dei LEA, di erogare servizi ulteriori mediante risorse proprie. Alla luce delle riduzioni nazionali, diventa dunque cruciale comprendere quali azioni abbia previsto la Regione Piemonte e quali siano le conseguenze per il territorio biellese.
Per tutti questi motivi, i Sindaci firmatari del documento chiedono con urgenza di condividere e discutere tali criticità in sede di Assemblea dei Sindaci, al fine di informare correttamente la cittadinanza e attivare una riflessione congiunta sulle strategie da adottare.
Alla richiesta hanno aderito rappresentanti - consiglieri - assessori dei comuni di: Biella, Bioglio, Cavaglià, Callabiana, Cossato, Dorzano, Mongrando, Gaglianico, Occhieppo Inferiore, Pettinengo, Pollone, Ponderano, Roppolo, Salussola, Sordevolo, Tavigliano, Valdilana, Veglio, Vigliano Biellese e Viverone. Presenti anche ex sindaci, medici e sindacalisti.
I promotori auspicano che l’incontro possa rappresentare un primo passo verso una risposta concreta e condivisa alle esigenze sanitarie del territorio, anche attraverso l’analisi del Piano di attività dell’ASL competente, strumento utile per un eventuale approfondimento operativo.





