Music Cafè - 20 luglio 2025, 08:00

Riascoltati per voi: Gogol Bordello - Gypsy Punks: Underdog World Strike (2005)

Riascoltati per voi: Gogol Bordello - Gypsy Punks: Underdog World Strike (2005)

Riascoltati per voi: Gogol Bordello - Gypsy Punks: Underdog World Strike (2005)

Benvenuti in questo ventinovesimo appuntamento con la rubrica domenicale “Riascoltati per voi”. Ogni tanto può succedere che un disco ti “esploda” tra le mani senza preavviso, come una granata colorata, rumorosa e tanto sfacciata. Ti sorprende, ti confonde e al tempo stesso ti travolge. È quello che mi è capitato nel 2005 quando ascoltai per la prima volta un gruppo fuori da qualsiasi schema: i Gogol Bordello. Questo disco era il loro travolgente manifesto di ribellione e identità: “Gypsy Punks: Underdog World Strike”, un album che non si ascolta, si vive. O forse si subisce, sicuramente si balla e si urla. Ma soprattutto, non si dimentica.

“Gypsy Punks: Underdog World Strike” non è semplicemente un disco, è una dichiarazione di guerra all’omologazione musicale, al politicamente corretto e al pop patinato. Sono convinto sia il manifesto di una comunità senza confini, fatta di nomadi urbani, punk dell’est Europa e spiriti liberi.

Dopo questa piccola ma obbligatoria premessa, è impossibile parlare di questo album senza parlare del suo carismatico frontman, Eugene Hütz. Infatti, ogni parola che canta in questo disco è un manifesto identitario, un urlo per chi non ha voce, per chi vive ai margini, per chi non accetta regole che non sente proprie. Ecco perché canzoni come “Start Wearing Purple”, “Not a Crime” o “Underdog World Strike” prendono vita come canti di protesta che non conoscono bandiere.

Il bello o il caos, dipende da come lo vivi, di questo disco, è proprio il suo rifiuto di stare dentro a una categoria. È punk, sì certo, ma è anche folk ucraino, ska, reggae, cabaret, rumba e un po’ di vodka musicale lanciata in faccia, un vero e proprio mix sonoro senza regole! “Think Locally, Fuck Globally” è uno slogan che dice già tutto. La musica dei Gogol Bordello nasce nei vicoli, nei mercatini delle pulci, nei sogni degli immigrati e si conclude in pista, dove la gente suda, urla e si abbraccia come se non ci fosse un domani.

Prima di lasciarvi all’ascolto vorrei sottolineare come “Gypsy Punks: Underdog World Strike”, sia un disco scomodo perché rifiuta l’equilibrio, ed è proprio per questo che è essenziale. Non ti chiede di capirlo. Ti obbliga a viverlo. È sudore, rabbia e risate. È quello che succede quando il cuore prende il sopravvento sulla ragione. In parole povere è il classico disco da ascoltare quando ti senti intrappolato, quando hai bisogno di ricordarti che il mondo è grande, vario e un po’ folle. Ma soprattutto, che c’è una forza nel restare autentici e diversi. Insomma, degli underdogs!

Se non avete mai ascoltato i Gogol Bordello, questo è il momento. Ma attenzione: una volta entrati nel loro mondo, non potrete più uscirne allo stesso modo.

I miei brani preferiti sono: "Not a Crime"; Immigrant Punk"; "60 Revolutions"; "Avenue B"; "Start Wearing Purple"; "Think Locally, Fuck Globally"; "Underdog World Strike" e "Santa Marinella".

Voto: 8,5

Tracce:

1) Sally - 3:02

2) I Would Never Wanna Be Young Again - 3:46

3) Not a Crime - 4:31

4) Immigrant Punk - 3:45

5) 60 Revolutions - 2:58

6) Avenue B - 3:07

7) Dogs Were Barking - 4:53

8) Oh No - 2:59

9) Start Wearing Purple - 3:42

10) Think Locally, Fuck Globally - 4:23

11) Underdog World Strike - 5:24

12) Illumination - 3:52

13) Santa Marinella - 5:28

14) Undestructable - 4:53

15) Mishto! - 6:51

Durata: 63 minuti.

Formazione:

- Eugene Hütz – voce, chitarra, percussioni

- Sergey Ryabtsev – violino, voce

- Yuri Lemeshev – fisarmonica, voce

- Oren Kaplan – chitarra elettrica, voce

- Rea Mochiach – basso, percussioni, voce

- Eliot Ferguson – batteria, voce

- Pamela Jintana Racine – percussioni, voce

- Elizabeth Sun – percussioni, voce

Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "Gypsy Punks: Underdog World Strike”, ma anche sui Gogol Bordello e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.

Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!

Andrea Battagin

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