COSTUME E SOCIETÀ - 15 luglio 2025, 07:00

Biella semina futuro: sostenibilità e tradizione alla Festa dell’Abbondanza lungo il torrente Cervo

Un’intera giornata dedicata alla sostenibilità, al cibo buono e alla cura del paesaggio urbano.

Maurizio Rivolta, vicepresidente FAI alla terza Festa dell'Abbondanza

Maurizio Rivolta, vicepresidente FAI alla terza Festa dell'Abbondanza

Domenica 13 luglio 2025, Biella ha ospitato la terza edizione della Festa dell’Abbondanza, un evento che fonde tutela ambientale, tradizione agricola e memoria storica, all’interno di un contesto urbano sorprendentemente ricco di natura. In una delle poche città dove, a pochi passi dal centro, si estende un ampio corridoio verde destinato all’agricoltura biologica, l’area tra i quartieri di San Paolo e di Chiavazza si è trasformata in uno spazio vivo, sostenibile e partecipato.

Il Parco Agribiologico “TeriTori”, incastonato lungo le rive del torrente Cervo, si offre come naturale prosecuzione del parco fluviale cittadino: un luogo dove si intrecciano attività agricole sostenibili, percorsi di educazione ambientale e iniziative culturali. A Est della città, l’area è ulteriormente valorizzata dalla presenza del Nuraghe Chervu, monumento simbolico che custodisce pietre commemorative provenienti da centinaia di Comuni italiani. Su ciascuna è inciso il nome della località e il numero dei Caduti della Prima guerra mondiale, a testimonianza di un progetto di portata nazionale, riconosciuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’Interno. Un’iniziativa nata grazie al Circolo Culturale Sardo di Biella “Su Nuraghe”, in collaborazione con la Prefettura e il Comune di Biella, che rinnova ogni anno il valore della memoria collettiva.

La giornata, patrocinata dall’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio e dalle delegazioni FAI e FAI Giovani, ha visto la partecipazione attiva della Rete Agricola Biellese TeriTori, un gruppo virtuoso composto da piccole realtà produttive locali: i casari di “Ca d’Andrei”, il panificio “Frangipane”, il mulino “Vallini” e l’azienda apistica “BioCarlo 1906 SB”. Al profumo del pane appena sfornato si sono uniti i sapori genuini di prodotti artigianali, birra locale e vini del territorio, offrendo ai visitatori un percorso sensoriale tra storia, gusto e paesaggio.

A sottolineare il significato profondo dell’iniziativa, è intervenuto Maurizio Rivolta, vicepresidente nazionale del FAI, che ha ricordato come “la bellezza non sia solo un valore estetico, ma anche e soprattutto interiore”, ringraziando gli organizzatori per l’impegno nella salvaguardia del paesaggio e nella valorizzazione delle tradizioni agricole locali.

Durante la mattinata, sono state presentate le attività delle aziende aderenti alla rete. Ogni intervento ha raccontato il ciclo della produzione naturale: “Il latte crudo, sviluppo e riconoscimento di un territorio” (Ca d’Andrei), “Dal cereale alla farina” (Az. Agricola Olivetti), “Il pane TeriTori” (Forno Frangipane), e “Dentro l’alveare” (BioCarlo 1906 SB). Approfondimenti che hanno mostrato come l’agricoltura possa tornare a essere parte viva del tessuto urbano, promuovendo sostenibilità, qualità e conoscenza del territorio.

Non è mancato un momento conviviale, arricchito da birra artigianale prodotta da Lavino Zona e dal vino dell’Azienda Agricola Manfrinati, realtà ancora esterne alla rete ma legate alle nuove semine d’orzo destinate alla produzione di birra esclusivamente locale.

Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto assistere alla mietitura del “Grano dell’Abbondanza”, coltivato nel parco agricolo fluviale dall’Azienda “La Torre” di Roberto Mercandino. Una varietà antica, prodotta con metodi rispettosi del suolo e dell’ambiente, come la concimazione di copertura a basso impatto, che dà vita a una farina rustica e dal colore paglierino, perfetta per pane e dolci. La filiera prosegue nel mulino a pietra di Daniele Vallini a Pavignano e trova il suo culmine al forno “Frangipane” di Mosso (Valdilana), dove Daniela e Manuel trasformano la farina in lievitati dal sapore autentico.

Dai solchi di questa terra nascono anche i semi per riti antichi: le “Donne del Grano” del Circolo “Su Nuraghe” utilizzano il frumento per le benedizioni rituali e per il Giovedì Santo nella preparazione di “sos nenneres”, piatti di grano germinato simbolo di rinascita e devozione.

Così, nella cornice verde e feconda del parco fluviale biellese, la Festa dell’Abbondanza ha saputo intrecciare passato e presente, cultura e ambiente, sacro e quotidiano. Un evento che invita a riscoprire la bellezza autentica dei luoghi e delle relazioni, secondo l’insegnamento che “la bellezza è un valore che nasce dall’interno e si riflette nel mondo che costruiamo insieme”.

C.S. Battista Saiu, Su Nuraghe

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