Benessere e Salute - 13 giugno 2025, 09:55

Anffas Biellese: "Sì alla continuità didattica, è un diritto degli studenti con disabilità"

Manavella, Anffas Biella: "Quando c’è un conflitto tra diritti, deve prevalere quello dei più fragili, di chi non può difendersi da solo"

L’Anffas Biellese accoglie con favore la riforma introdotta dal Ministero dell’Istruzione che, a partire dal prossimo anno scolastico, rafforza la continuità didattica per i docenti di sostegno nelle scuole medie e superiori. Una misura ritenuta cruciale per garantire inclusione e stabilità agli studenti con disabilità.

A prendere posizione è Ivo Manavella, presidente della Cooperativa Sociale Integrazione Biellese, braccio operativo di Anffas: «Esprimiamo forte contrarietà rispetto al ricorso presentato dai sindacati Cgil e Gilda Unams, che contestano una norma pensata per tutelare la continuità educativa. Finalmente, la continuità didattica viene riconosciuta come un diritto della persona con disabilità, e non più come prerogativa del docente. È un passaggio culturale fondamentale».

Secondo Manavella, il decreto 71/2024 rappresenta un cambio di passo, seppur migliorabile: «La stabilità del rapporto con l’insegnante di sostegno non è un tecnicismo, ma un elemento centrale per costruire percorsi personalizzati e realmente inclusivi. I cambi frequenti compromettono il rapporto educativo e rallentano l’apprendimento. Questo decreto riconosce per la prima volta, in modo strutturale, che il diritto alla continuità è parte integrante del progetto di vita degli alunni con disabilità».

Il presidente di Anffas sottolinea inoltre come la battaglia per la continuità didattica sia parte dell’impegno quotidiano dell’associazione: «Da sempre ci battiamo per i diritti degli studenti con disabilità e delle loro famiglie. La continuità didattica non è un privilegio, ma un diritto da difendere. È necessario che il confronto su queste tematiche torni ad essere costruttivo, basato sulla qualità dell’inclusione e non su interessi corporativi».

Infine, una riflessione personale: «Quando c’è un conflitto tra diritti, deve prevalere quello dei più fragili, di chi non può difendersi da solo. Ricordo quando mio figlio passò dalla scuola media alle superiori: la sua insegnante di sostegno rinunciò a una cattedra pur di proseguire quel percorso. Un gesto straordinario allora. Con il decreto 71, dovrebbe diventare la normalità».

s.zo.