LINK - 22 aprile 2024, 11:51

Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria: cos'è e cosa fa il CRIF

Nell'ambito finanziario legato alla gestione dell’impresa, l'agilità nell'acquisire prestiti veloci per aziende di ogni dimensione è fondamentale. La Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria (CRIF) assume un'importanza vitale in questo processo, fornendo alle banche dati essenziali per valutare la solvibilità dei richiedenti e accelerare l'erogazione dei finanziamenti.

Cos’è il CRIF

Il CRIF è una delle società private leader, in Italia e non solo, nella raccolta di una molteplicità di dati di chi intrattiene rapporti finanziari con intermediari di settore, al fine di supportare le decisioni di credito dei propri aderenti.

Per prendere decisioni accurate e affidabili, CRIF mette a disposizione il proprio SIC (Sistema di Informazioni Creditizie), un enorme database dinamico che raccoglie informazioni sui comportamenti di rimborso di privati e aziende. Questi dati sono indispensabili per le istituzioni finanziarie per ponderare il rischio di credito e decidere sulla concessione del credito.

Processo di valutazione

Il SIC del CRIF, ogni qualvolta viene interrogato dai soggetti che fanno parte del network di convenzionati, elabora un profilo dettagliato della storia creditizia dei richiedenti il finanziamento, che comprende dati su prestiti passati, ritardi nei pagamenti e altre variabili rilevanti; sono incluse anche le richieste inoltrate, ma che non ha avuto un seguito.

Questo permette alle banche e ad altre società finanziarie di formulare decisioni informate e tempestive, potendo contare anche su EURISC, il credit bureau con la più ampia copertura sul mercato italiano che conta oltre 500 enti partecipanti, e i suoi algoritmi proprietari di affidabilità creditizia e probabilità statistica di solvibilità nei successivi 12 mesi.

Differenze fra CRIF e CR di Bankitalia

Come abbiamo visto, il CRIF è una società privata che gestisce il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) Eurisc, contenente dati positivi e negativi sui finanziamenti, ossia i dati che si riferiscono sia ai rapporti creditizi che si sono svolti secondo i termini pattuiti ma anche quelle per cui si sono verificate delle inadempienze di vario tipo.

La Centrale Rischi (CR) della Banca d'Italia, invece, è un ente pubblico che raccoglie informazioni sui debiti superiori a 30.000 euro o 250 euro in caso di sofferenza, e cioè quelli per cui non c’è stata una regolare l’estinzione del debito-credito.

Proprio qui risiede la differenza di importanza strategica, ma che molti ancora oggi ignorano, che può avere un’influenza decisiva sui tempi e la concessione di crediti: il CRIF registra anche le richieste di finanziamento, intendendo anche quelle respinte dall’istituto di credito o che non hanno avuto seguito per non accettazione della proposta da parte del richiedente, mentre la CR si concentra solo sui debiti esistenti.

Ecco quindi che i privati o le aziende che hanno bisogno di ottenere un finanziamento in tempi brevi, possono scegliere enti di intermediazione finanziaria e condizioni contrattuali che si limitano a prendere in considerazione solo i dati della Centrale Rischi della Banca d’Italia per le valutazioni istruttorie sulla solvibilità del richiedente. Infatti, la trasmissione delle informazioni al CRIF non è obbligatoria per legge, a differenza di quanto concerne la CR.

In altri termini, CRIF è un ente chiave nell'intermediazione finanziaria, che supporta le banche nella valutazione del rischio e aiuta le imprese a ottenere prestiti in modo efficiente. La distinzione con la CR della Banca d'Italia risiede nella natura delle informazioni raccolte e nella loro finalità.

Ad ogni modo, entrambe queste banche dati sono state create per facilitare l'accesso al credito per le imprese e contribuiscono alla stabilità del sistema finanziario, offrendo una visione chiara delle posizioni debitorie e permettendo una gestione del rischio più efficace.

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