LINK - 02 aprile 2024, 15:37

Tassi di interesse: come influenzano i mutui

I tassi di interesse dei mutui sono dei valori, espressi in percentuale, che indicano il costo del denaro. Costituiscono un fattore molto importante, dal momento che rientrano nella composizione delle rate mensili da pagare per la restituzione del finanziamento, assieme alla quota capitale (che corrisponde all’importo del mutuo). 

Ogni istituto di credito propone tassi differenti, basandosi sulla tipologia di mutuo e sulla finalità scelta. Ma come valutare le proposte delle differenti banche? Quali tipologie di tassi di interesse esistono e come scegliere la soluzione più conveniente? Scopriamolo insieme.

Le tipologie di tassi d’interesse

In fase di ricerca, è importante effettuare delle valutazioni per scegliere tra mutuo a tasso fisso oppure variabile. Vediamo, nel dettaglio, quali sono le differenze.

Il mutuo a tasso di interesse fisso

Un mutuo si definisce a tasso fisso quando la rata non cambia nel corso del tempo. Si tratta della migliore opzione per chi cerca la massima stabilità e preferisce avere la certezza di un importo mensile da pagare che rimane sempre lo stesso.

In questo modo, si è al riparo da eventuali aumenti nei tassi di interesse, ma non si ricevono i benefici nel caso in cui il mercato sia in una fase positiva, ovvero quando queste percentuali  sono al ribasso. Dato che la banca si assume i rischi legati all’andamento del mercato, lo spread applicato risulterà più alto.

Per essere sicuri di trovare la rata fissa migliore, è possibile confrontare i tassi dei mutui oggi su mutui.it, un portale di comparazione online gratuito e facile da utilizzare, che consente di conoscere le offerte attualmente disponibili e di trovare, in pochi minuti, quella più conveniente ed in linea con le proprie esigenze.

Il mutuo a tasso di interesse variabile

Il mutuo a tasso variabile prevede una rata che può cambiare nel corso del tempo. Questo perché il tasso è legato all’oscillazione di un indice di riferimento, che in genere è l’Euribor. Quando sale, la rata aumenta; quando diminuisce, la rata cala. Dato che è il mutuatario ad assumersi il rischio relativo all’andamento dei tassi di interesse, lo spread è generalmente più contenuto.

Per offrire maggiori garanzie ai clienti, molte banche propongono dei mutui con un tasso di interesse variabile che risulta bloccato per un determinato periodo di tempo, terminato il quale si torna al classico status in cui il tasso varia a seconda dell’indice di riferimento.

Un altro fattore da tenere in considerazione è la presenza di un cap, ossia un limite che prevede un tasso minimo e un tasso massimo che gli interessi del mutuo possono raggiungere. Pertanto, la rata non sarà mai inferiore o superiore ad un determinato valore.

Qual è la scelta migliore?

Non esiste un'opzione migliore dell’altra. Molto dipende sia dalle preferenze del mutuatario, sia dall’andamento del mercato. Non bisogna inoltre dimenticare che i mutui hanno a volte una durata talmente lunga (anche di diversi decenni) da rendere poco plausibile prevedere quale sarà, in futuro, lo stato del mercato.

Il nostro consiglio è quello di valutare tutte le opzioni con molta attenzione, cercando di mettere a confronto tra loro le proposte di mutui disponibili sul mercato senza dimenticare le proprie esigenze.

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