L'opinione di... - 16 luglio 2023, 13:30

L'opinione di Paolo Furia: “Governo e Regione insensibile ai temi ambientali”

E aggiunge: “Green New Deal deve essere al centro del ripensamento di tutti i livelli istituzionali, a partire dai Comuni”.

paolo furia

L'opinione di Paolo Furia: “Governo e Regione insensibile ai temi ambientali”

Riceviamo e pubblichiamo:

“La destra al governo nazionale e regionale si pregia di combattere contro gli “ultraecologisti”; intanto però i lavoratori intanto si accasciano per strada mentre fanno lavori di cantiere nelle ore più calde del giorno (è successo a Lodi a inizio settimana), le piante morte e secche puntellano tutte le nostre città. A Torino è un disastro: tutto il filare di mezzo di Corso Potenza e corso Lecce è rinsecchito. Solo in Piazza Adriano, per dirne una, su dieci piante in tutto ce ne saranno tre stecchite. Ciò ha conseguenze sulla quantità dell’ossigeno prodotto in città e sulla qualità dell’aria e non si fa nessuna politica sostanziale per: migliorare il ciclo dell’acqua, favorendo il riuso dell’acqua piovana anche nelle città e riutilizzando le acque reflue.

Tema su cui, in Piemonte, siamo completamente al palo; favorire massicciamente l’innovazione nei metodi irrigui: occorre promuovere una forma di “agricoltura 4.0” che diffonda l’innovazione in materia di risparmio idrico a livello di competenze, cognizioni e risorse; ridurre l’impermeabilizzazione del suolo, con demolizioni intelligenti di aree dismesse di ogni natura e altre misure simili, per favorire la ricarica delle falde e ridurre l’effetto deserto che in questi giorni si nota nei prati e sui versanti delle colline; accelerare le gare pnrr per la riduzione delle perdite di acqua potabile dalla rete degli acquedotti; monitorare la sostenibilità delle piantumazioni, perché le piante giovani hanno bisogno di più acqua; e quest’acqua potrebbe proprio essere raccolta dalla pioggia; favorire l’autonomia energetica dei territori promuovendo la logica delle comunità energetiche in ogni modo; promuovere la ricerca di minerali rari anche su suolo italiano per ridurre la dipendenza dai paesi africani sotto l’influenza della Cina: su questo, come dimostra il caso Piemontese, conosciamo invece da parte della destra un aumento vertiginoso dei volumi di estrazione di cava consentiti; favorire tutta la filiera dell’economia circolare dei chip e dei motori elettrici a fine vita, tema su cui in Piemonte abbiamo importanti aspettative anche occupazionali dal lato di Stellantis; pianificare bene i lavori di prevenzione delle esondazioni, prendendo atto che siamo una volta per tutte entrati in un clima di tipo tropicale, che nulla sarà come prima e che occorre adattarci, contro una logica dell’emergenza che porta lo Stato a dover intervenire sempre a posteriori di un evento grave e spendendo ovviamente di più.

Ecco solo alcuni titoli di che cosa dovrebbe essere un Green New Deal, che deve essere al centro del ripensamento di tutti i livelli istituzionali, a partire dai Comuni. Ma a questa destra, in Italia come in Piemonte, non interessa niente di tutto questo. Ecco perché condivido l’appello dei giovani a mobilitarsi, in fretta, perché quando è in gioco la Terra con i suoi equilibri ecologici non si può adottare il metodo dello struzzo e nascondere la testa sotto la sabbia”.

Paolo Furia, direzione nazionale PD

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