Il senso unico sul ponte della Tangenziale sta mettendo a dura prova la pazienza dei biellesi. Commenti, pareri, possibili soluzioni e tante, tante lamentele: questo e molto altro si trova navigando sui social, specialmente negli articoli che riguardano la mobilità verso Biella dopo l'apertura del cantiere.
Ma moltissimi domandano, e concordano, su due aspetti: si poteva fare di più per evitare le lunghe code di questi giorni, in alcuni casi fin dalla Bennet di Vigliano? E ancora: perchè non rimettere il guado, come nel 1993, dopo il crollo di due campate del viadotto? Nelle scorse ore, il quotidiano Newsbiella.it ha contattato il geometra Edgardo Canuto, già consigliere comunale e assessore alla Viabilità per 16 anni delle giunte Susta e Barazzotto, per richiedergli un parere sulla stato attuale della circolazione stradale.
“Allora fu un incidente, imprevedibile, causato dall'ondata di maltempo e occorreva trovare soluzioni efficaci in tempi rapidi – racconta – Oggi, è diverso: l'intervento è assolutamente necessario ma era programmato. Forse è stata sottovalutata la necessità di definire e far conoscere un piano complessivo emergenziale che riducesse gli inevitabili e prevedibili disagi che sono sotto gli occhi di tutti”.
Un piano di segnalamento e gestione dei flussi stradali che coinvolgesse tutti i comuni limitrofi al capoluogo, fino all'abitato di Cossato. “Potevano essere adottati alcuni interventi che aiutassero a minimizzare gli inevitabili problemi fisiologici di un cantiere così impattante. Nello specifico: rafforzare la presenza di cartellonistica e segnaletica direzionale su ampio raggio per indirizzare gli utenti verso direttrici alternative così da prevenire l'intasamento delle arterie più trafficate e tradizionalmente percorse. Prevedere e pensare, cioè, a diversi percorsi alternativi esistenti che aiutassero a snellire i punti più critici. In questo mi pare sia mancata una puntuale ed efficace campagna di comunicazione. In pratica si è atteso l'evento. Fortunatamente la cittadinanza si sta arraggiando come può e adotta individualmente percorsi alternativi per spostarsi. Ma andava, ripeto. pensato e divulgato, un preciso e preventivo piano di segnalamento”.
Infine, sulla questione guado, Canuto non ha dubbi: “Condivido l'ipotesi lanciata a suo tempo da Susta e Barazzotto di valutare se ripristinarlo per questo cantiere. Ho letto le risposte: troppo costoso e pericoloso per la sicurezza ma credo che la proposta potesse essere presa in considerazione e discussa apertamente. Bisogna fare i conti tra costi e benefici: è vero che il guado poteva assorbire risorse importanti ma avrebbe risolto le problematiche che stiamo riscontrando ed evitato i costi economici e l'impatto ambientale attuali. Lungi da me dare facili colpe. Ma un po' più di coinvolgimento e di ascolto nei confronti di persone che hanno maturato importanti esperienze di sindaci del capoluogo forse andava fatto”.












