Vogliamo una città dinamica e cosmopolita, che attiri gente, nuovi abitanti e nuove economie, però poi ci si ferma davanti a una strada con la viabilità modificata. Ci piace la ruota panoramica, ma non va bene se si tolgono parcheggi. Vogliamo la festa in piazza ma ci dà fastidio la musica alta.
Il problema è che sono tanti gli enti, tante le attività che ce la stanno mettendo tutta, per far fare al territorio un cambio, di passo. E stiamo pur certi che se questo non verrà affrontato, ci sarà un grande punto interrogativo il futuro del Biellese.
Tra le ultime polemiche nate in città e nei dintorni c'è quella che riguarda l'Autogiro Italia (leggi L'autogiro fa tappa a Biella).
"E' innegabile che l'organizzazione di eventi di alto livello e ambiziosi apporti notevoli benefici al nostro territorio", commenta Christian Clarizio, vicepresidente di Atl. "Ciò comporta ricadute economiche dirette per commercianti, ristoratori e altre categorie professionali. Questa è anche la nostra visione con i partner che ci supportano nel promuovere il territorio biellese come meta turistica, cioè favorire soggiorni di 2 o 3 giorni per massimizzare gli impatti economici. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario dimostrare maggiore tolleranza. Alcuni fastidi potrebbero sorgere, ad esempio, per ottenere la disponibilità delle strade durante i momenti di passaggio, ma essere tolleranti può contribuire allo sviluppo turistico sostenibile del territorio, che sta cercando di creare una nuova identità in questo ambito."








