E’ terminata nei giorni scorsi a Ouarzazate (Marocco) la quindicesima edizione del “Panda Raid” che annoverava fra i partenti l’equipaggio n° 52 patrocinato ufficialmente dal Comune di Biella e composto da Maurizio Mancasola e Maurizio Ribaldone. La manifestazione aveva preso il via sabato 29 aprile dal porto di Nador, a seguito della traversata notturna da Almeria in Spagna e, attraverso sette tappe caratterizzate dall’attraversamento di pietraie, sabbia, dune, “uadi” (letto di un torrente asciutto) e sterrati, ha condotto i 300 equipaggi fino a Marrakech.
Le condizioni climatiche hanno reso ancora più dura questa maratona nel deserto: nella zona delle dune nel corso delle tappe 4, 5 e 6 si sono raggiunti i 45 gradi. Sfida totalizzante quindi a dispetto di chi potrebbe essere portato a sorridere pensando ad un rally raid con la “vecchia Panda”.
“La gara è iniziata tutta in salita – spiegano i due protagonisti -. Peggio di così non potevamo cominciare considerando che nella prima tappa abbiamo saltato il controllo orario a causa di un bivio non visto, anche per le nuvole di polvere che si creavano. Ciò ha comportato l’ulteriore penalizzazione per il ritardato arrivo al controllo di fine prova”.
La situazione è progressivamente migliorata. “Dal secondo giorno, dal basso del 212° posto in classifica, abbiamo corso con in testa un solo obiettivo: rimontare. E la missione è stata compiuta, considerando che siamo riusciti a piazzarci al 102° posto finale, con la grande soddisfazione del conseguimento del secondo posto assoluto nella settima e ultima tappa. In mezzo ci sono state quattro forature, il deterioramento degli ammortizzatori posteriori, insabbiamenti e tanto sudore, ma la tenacia del nostro Team e la solidarietà che si è venuta a creare con gli altri equipaggi, soprattutto nei momenti di difficoltà, a dispetto dello spirito competitivo che rimane comunque molto forte, ci hanno consentito di arrivare alla fine e di proiettare già il pensiero al 2024”.