La crisi idrica nell'ultimo anno è costata a Cordar qualche cosa come 49 mila euro. Questo è infatti l'importo sostenuto dalla Spa dell'acqua per il rifornimento con le autobotti dei Comuni maggiormente in difficoltà da marzo 2022 fino a oggi.
La carenza di acqua è una situazione che nel nostro territorio rispetto all'anno passato è sempre più difficile. Se infatti nel 2022 i primi rifornimenti sono iniziati nel mese di marzo e i periodi maggiormente interessati sono stati aprile, luglio, agosto fino a diventare una costante dal mese di novembre in poi soprattutto per alcuni comuni (Pettinengo, Strona, Soprana), nel 2023 il ricorso alle autobotti è iniziato a gennaio. L'acqua viene prelevata da impianti di acquedotti che ne hanno in disponibilità e sono dislocati in aree funzionali al carico ed al trasporto verso i comuni in sofferenza, quindi viene scaricata negli impianti di tali acquedotti dove subisce i trattamenti di potabilizzazione prima di essere distribuita agli utenti attraverso la rete idrica cittadina. In particolare, Soprana, Pettinengo e Strona sono al momento i Comuni più in difficoltà.
Complessivamente, nell'ultimo anno, sono stati trasportati con autobotti circa 3.240 m3 (3.2400.000 litri) d'acqua, e i costi sostenuti hanno seguito l'andamento dei rifornimenti e hanno raggiunto l'importo complessivo di circa 49.000 euro.
Entrando ancora più nel dettaglio, per quanto riguarda i costi di rifornimento a Soprana è costato a Cordar 15.357,58 euro. Scende a 11.690,56 euro quello che ha interessato Pettinengo, mentre si è fermato a 10.123,46 euro per Strona.
Oltre a questi, Cordar ha stanziato anche 51 mila euro per interventi aggiuntivi quali captazioni temporanee, interconnessioni reti, posa condotte provvisorie autorizzate con ordinanze sindacali.
In questo particolare momento Cordar invita dunque a una particolare attenzione anche all'uso domestico dell’acqua visto la mancanza di neve e pioggia da circa 580 giorni. Alcuni comuni hanno già anche emanato ordinanze in questo senso, tra questi Valdilana, che ha vietato un uso diverso da quello alimentare, domestico ed igienico.





