Lutto per il mondo dell’Anpi e della Resistenza torinese. Se n’è andata a 92 anni Gisella Giambone, ex partigiana conosciuta con il nome di battaglia Anna e che fece parte della Brigata Curiel.
Nata il 16 giugno 1931 a Lione, Giselle era figlia di un emigrato politico, Eugenio Giambone, che la salutò con queste parole prima di essere fucilato al Martinetto il 5 aprile del 1944. “Cara Gisella, quando leggerai queste righe il tuo papà non ci sarà più. Il tuo papà è stato condannato a morte per le sue idee di giustizia e di uguaglianza. Per me la vita è finita, per te incomincia. La vita vale di essere vissuta quando si ha un ideale, quando si vive onestamente, quando si ha l’ambizione di essere non solo utili a se stessi, ma a tutta l’umanità.
”Cordogliò da parte di tutta l’Anpi piemontese: “Lascia in tutti noi, un vuoto incolmabile - scrive Nino Boeti - Gisella, per la sua giovane età, ha partecipato ad una resistenza senza armi, stampava volantini che venivano distribuiti nelle scuole, partecipava all’organizzazione degli scioperi nelle fabbriche, soprattutto in quelli del ‘44. Impegno che portò alla consegna della medaglia d’onore della Liberazione nel 2016 al Conservatorio di Torino, medaglia che ho avuto l’onore di consegnarle come Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale. L’avevo abbracciata a lungo, in quella occasione. Mi legavano a lei una amicizia e un affetto profondo”.
“Gisella in questi anni si era data il compito di raccontare quei venti mesi di lotta di Liberazione, anche per realizzare il sogno che era stato di suo padre: la realizzazione di un mondo in cui giustizia, uguaglianza, fratellanza, solidarietà avessero pieno diritto di cittadinanza”.





