ATTUALITÀ - 12 ottobre 2022, 06:50

Dal macellaio alla ferramenta, chiudono 4 negozi storici di Chiavazza: a influire il caro prezzi FOTO

Gettano la spugna anche l'alimentari e l'edicola del quartiere. Residenti spiazzati: “Il rione è lasciato al suo destino, ora sembra un cimitero. È tempo che alle parole subentrino un po' di fatti. Sappiamo che il momento è particolare ma occorre intervenire con idee chiare e progetti definiti”.

negozi chiavazza

Dal macellaio alla ferramenta, chiudono 4 negozi storici di Chiavazza: a influire il caro prezzi FOTO

“Cedesi attività”. È con queste semplici parole, affisse all'esterno dei propri locali, che quattro storiche realtà di Chiavazza, situate lungo via Rosazza, a pochi metri di distanza l'una dall'altra, hanno deciso di comunicare la fine di un percorso che ha scritto pagine importanti del commercio locale.

Spiazzati i residenti della zona che, da qualche settimana, hanno appreso la notizia della chiusura del negozio di alimentari di Michele Palma, assieme alla macelleria dei soci Guido Galazzo e Antonio Andrè Nepote, all'edicola di Vittoriano Celoria e al negozio di ferramenta, gestito dai fratelli Gabriele e Michele Galavotti. Tutti loro testimoni viventi dei cambiamenti sociali ed economici che hanno investito il centro e i quartieri di Biella. “All'inizio degli anni '90 erano più di 30 i negozi presenti in via Rosazza – spiegano – C'erano realtà di tutti i tipi adatte a qualunque esigenza: c'era il parrucchiere, il pescivendolo, l'orefice, il fotografo, il riparatore di televisori. Un sacco di alimentari”.

E ora, cosa resta? “È sotto gli occhi di tutti – ammettono con sconforto – Uno dopo l'altro hanno abbassato la serranda per sempre. Senza che ci fosse un ricambio generazionale”. In effetti, passeggiando lungo la via, si assiste ad un paesaggio spettrale: sono sempre di più, infatti, le vetrine di passati esercizi commerciali vuote e dismesse, tali da demoralizzare profondamente gli abitanti del quartiere. “Siamo rimasti senza parole – confidano alcuni – Vengono meno alcuni servizi fondamentali per il cittadino medio. Purtroppo siamo arrivati all'atto finale di una situazione che si trascina da tempo e che nessuno ha mai voluto seriamente affrontare. Questi sono i risultati: il rione è lasciato al suo destino, ora sembra un cimitero”.

A influire nella decisione dei commercianti, soprattutto, l'aumento delle bollette e delle materie prime. “Ho lavorato per tutta la vita, sono fortemente deluso da uno Stato che tanto pretende ma non risparmia chi ha operato onestamente – commenta deluso Palma – Le cose non girano più come una volta, poi se ti arrivano bollette accresciute del 300 per cento, non puoi far altro che chiudere perchè i conti non quadrano più”. Sulla stessa linea d'onda i titolari della macelleria Nepote e Galazzo, in società da oltre 30 anni: “Siamo sopravvissuti alla pandemia ma non al caro prezzi – ammettono – Con l'inizio del 2022, la situazione è andata in calando. In più, si sono aggiunti i rincari di bollette e merci. Non abbiamo voluto ritoccare i prezzi, anche perchè il costo della vita è sempre uguale per i comuni cittadini. Fortunatamente siamo in pensione ma spiace lo stesso cedere il negozio e privare le persone di un buon servizio”.

Amareggiati anche i fratelli Galavotti della ferramenta presente a Chiavazza da 80 anni. “ Ci siamo nati qui dentro – confidano – Abbiamo resistito finchè si è potuto. Ora, non è più sopportabile: troppe tasse, troppe spese. Non si riesce più a stare nei costi”. Per Vittoriano Celoria, invece, il 2022 sarà l'anno della meritata pensione: “Il prossimo anno sarebbero stati 30 anni di attività ma ho deciso di dire basta. Rimarranno i ricordi dei clienti ma è giusto lasciare il testimone. Non è facile trovare qualcuno che voglia intraprendere questa vita. Magari qualche giovane volenteroso potrebbe subentrare ma staremo a vedere”.

Intanto, i cittadini sono costretti a guardare altrove. E c'è chi non le manda a dire: “Troppe volte la politica ha chiesto il nostro voto alla vigilia delle elezioni, ora è tempo che alle parole subentrino un po' di fatti. Sappiamo che il momento è particolare ma occorre intervenire con idee chiare e progetti definiti”.

g. c.

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