In riferimento alla lettera Un lettore scrive: “Siccità deve far riflettere su errori amministrazioni pubbliche”
riceviamo e pubblichiamo la risposta di Cordar Biella:
"La visione rappresentata dal Sig. Pimazzoni appare anacronistica e non consapevole dell’evoluzione normativa che regolamenta oggi la gestione del Servizio idrico integrato. Il Dlgs. N. 152 del 03/04/2006 all’art. 147 indica l’organizzazione del servizio idrico integrato su base di Ambiti territoriali Ottimali. L’art. 148 comma primo, affida poi direttamente all’Autorità d’Ambito tutte le competenze spettanti agli Enti locali (Comuni) in materia di gestione delle risorse idriche, in particolare l’organizzazione, l’affidamento e il controllo della gestione stessa. Inoltre tale articolo trasferisce all’Autorità d’Ambito la programmazione delle infrastrutture idriche(acquedotti, fognature, impianti di depurazione, ecc.) che, a norma dell’art. 143 del codice dell’ambiente, sono di proprietà pubblica e fanno parte del demanio.
La gestione integrata definita dal legislatore consente di superare la frammentazione delle gestioni locali e realizzare economie di scala con un bacino di utenza che permette di generare introiti sufficienti a coprire i costi di gestione e gli investimenti necessari, fermo restando che anche le tariffe vengono definite obbligatoriamente dall’Autorità".