POLITICA - 30 luglio 2020, 19:17

Seab, le tre condizioni essenziali per il sindaco Claudio Corradino

"Abbiamo un piano, ci sono dei percorsi da affrontare e la mia posizione e quella del presidente di Seab Rossetto sono concilianti e si cerca di lavorare assieme".

Seab, le tre condizioni essenziali per il sindaco Claudio Corradino

Il punto del sindaco Claudio Corradino. "Dopo il confronto in consiglio comunale, colgo l’occasione per illustrare la mia posizione sul futuro di Seab e della raccolta differenziata. Ci poniamo di fronte tre temi principali: dobbiamo garantire i posti di lavoro, che le bollette non abbiano degli sbalzi eccessivi per pensare di coprire gli insoluti e terzo obiettivo che la società resti pubblica. Su questa terza condizione aggiungo: vogliamo che resti pubblica ma se ci troviamo di fronte ad uno sbalzo delle bollette decideremo tutti assieme cosa fare. Abbiamo un piano, ci sono dei percorsi da affrontare e la mia posizione e quella del presidente di Seab Rossetto sono concilianti e si cerca di lavorare assieme.

Il dialogo, anche pubblico, con il presidente Rossetto è servito per raggiungere un’unità di intenti e per comprendere la strada da percorrere. Su tutte le cose illustrate, non tutte sono risultate praticabili: il retrocedere a Tari non è affrontabile nemmeno legalmente e non è intenzione di questo Comune. Dico un no secco a un ritorno a Tari. Soprattutto se l’obiettivo è quello di incassare soldi per gli insoluti. Qui va riformato il sistema di incassi e non dobbiamo spostare il problema da una parte all’altra, perché non è così che si risolve la questione. Con il sistema Tarip i cittadini pagano a consumo, perciò dire che la bolletta sarà identica a quella dello scorso anno significa creare delle aspettative sbagliate.

Per fare un esempio pratico sulla parte a consumo: se lo scorso anno sono stati effettuati 10 conferimenti e quest’anno invece 20 l’importo sarà inevitabilmente differente. Possiamo però assicurare che la parte fissa sarà mantenuta uguale. I rifiuti in alcune parti d’Italia sono una ricchezza, però occorrono bacini più grandi, serve avere una discarica: quella di Masserano oggi rappresenta un costo, perché è a fine vita, se ci fosse una discarica di proprietà al 100% di Seab allora avremmo dei riscontri positivi. Il Cosrab sta provando, ad esempio, a modificare il discorso degli ecocentri. Ci sono delle strade da seguire, con le tre condizioni che ho illustrato in ordine cronologico da sostenere.

comunicato - f.f.

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