Riceviamo e pubblichiamo:
"Per l’ennesima volta, la solita destra reazionaria e nostalgica del ventennio ha approfittato dell’anniversario di uno dei momenti più difficili della storia d’Italia per promuovere la sua retorica di intolleranza che persiste nel distorcere la realtà. Per quanto la loro incapacità di relazionarsi con le diversità sia cosa nota, non si può fare a meno di sorridere nel leggere di manifestazioni "per denunciare tutte quelle situazioni in cui la nostra sovranità nazionale è minacciata", naturalmente al ridicolo grido di “non passa lo straniero”. Di che straniero si sta parlando? Di quello dall'accento britannico che fa il Ceo della multinazionale dietro casa? Di quello dalla pelle diafana che importa il design democratico nella nota catena gialla e blu? Di quello dal nome impronunciabile che ci vende le automobili di lusso? Sembra quasi che si siano improvvisamente accorti degli effetti deleteri che la globalizzazione del mercato ha prodotto sulle istituzioni pubbliche: non potendo ovviamente riconoscerne le cause nelle scelte politiche fatte anche dai governi a cui hanno partecipato, si esercitano nella ritrita filastrocca “gli stranieri che abbassano i salari”, affermazione la cui falsità è palese tanto quanto la sua sciagurata diffusione".
"Ecco che diventa chiaro di quale straniero stanno parlando: del povero, del diverso, del disperato; di chi bussa alle porte della fortezza Europa reclamando ciò che per secoli è stato loro sottratto e negato, da noi. È ora di dare corpo a una diversa narrazione delle migrazioni, dismettendo categorie mistificanti come quelle di “straniero” e “italiano”. Siamo stanche e stanchi delle distorsioni costruite a scopo elettorale dai vari Salvini o Delmastro di turno (il riferimento è alla manifestazione di domenica scorsa LEGGI QUI) che distruggono il lavoro delle tante e tanti che si impegnano quotidianamente nel creare una comunità aperta, libera e solidale, anche combattendo in prima persona contro le logiche del malaffare che in tante città d’Italia hanno visto e vedono pezzi di potere politico e organizzazioni criminali andare a braccetto nel “gestire” il denaro pubblico a loro beneficio: non stranieri contro italiani, ma chi detiene il potere contro chi non ne ha".
"Ecco quindi che continueremo a combattere per rendere umano lo spazio globale che tutti noi abitiamo e contro coloro che lo vogliono dominare tracciando confini di nazione e di proprietà. Evviva i migranti, che con la loro presenza ci insegnano che solo chi supera le frontiere, con intelligenza e libertà, potrà forse guarire i nostri paesi ormai stanchi e crudeli dalle malattie che li affliggono. Evviva le migrazioni, inno all’umanità".
Il Coordinamento Biella Antifascista





