Benessere e Salute - 28 agosto 2018, 09:08

Morso di vipera, cosa fare e cosa no

Il dottor Stefano Podio, responsabile della struttura di Medicina e Chirurgia d'Urgenza ed Emergenza Territoriale della Usl di Aosta, spiega come praticare il primo soccorso

Morso di vipera, cosa fare e cosa no

Il morso di vipera è un evento possibile durante le escursioni in montagna ed è associato, in circa la metà dei casi, alla comparsa di sintomi di avvelenamento.  Il dottor Stefano Podio, responsabile della struttura di Medicina e Chirurgia d'Urgenza ed Emergenza Territoriale della Usl di Aosta, rende noti alcuni dati e spiega come intervenire nel primo soccorso.

In Valle d'Aosta quest'anno abbiamo avuto dall'1 maggio al 16 agosto sei casi di morso di vipera che hanno fatto accesso in Pronto Soccorso - spiega il dottor Podio - numeri grosso modo sovrapponibili a quelli degli anni precedenti.  In circa il 20% dei casi si è trattato di un cosiddetto 'morso secco', cioè senza inoculazione di veleno".  

Alla gravità dell’avvelenamento, spiega Podio, concorrono numerosi fattori: "Età, peso corporeo, condizioni generali della persona con bimbi, anziani e persone debilitate più a rischio; sede del morso (punti più critici sono testa e collo), profondità del morso (il grasso limita la diffusione del veleno), quantità del veleno (è più abbondante e denso subito dopo il letargo), movimento della persona dopo il morso (non muoversi per evitare che il veleno entri in circolo più velocemente)".

Segni e sintomi di avvelenamento

L'avvelenamento da morso di vipera è caratterizzato da alcuni segni e sintomi quali: (fase iniziale - al momento del morso) dolore locale presenza di due fori/escoriazioni in sede di morso alla distanza di 0,5-1 cm uno dall'altro, dovuti ai segni lasciati dai denti veleniferi. comparsa di edema locale arrossamento ed ecchimosi nella sede del morso nausea, vomito, dolori addominali, cefalea, ipotensione possono comparire dopo circa un'ora.

Evoluzione dell'avvelenamento - prime 12/24 ore: progressione dell'edema verso la radice dell'arto, alterazione delle coagulazione, trombosi, alterazioni neurologiche; in rari casi più gravi si può arrivare alla morte per insufficienza cardiocircolatoria o per gravi alterazioni della coagulazione del sangue.

Cosa fare

Allertare il 118, tenere al riposo la vittima e tranquillizzarla, togliere immediatamente orologi, anelli, braccialetti e tutto ciò che può creare effetto "laccio" in caso di sviluppo di edema locale slacciare e/o tagliare i vestiti stretti nel punto interessato del morso (polsini di camicia, calze, collant, pantaloni, se possibile disinfettare la ferita o anche soltanto lavare con acqua perché il veleno è idrosolubile.

E' possibile applicare ghiaccio, non a diretto contatto con la cute (con interposta garza o telo), immobilizzare l'arto colpito (es. legare il braccio al collo o steccare la gamba).

Cosa non fare

Non praticare manovre pratiche che possono favorire la diffusione del veleno (incisione, suzione, movimento dell'arto interessato), non praticare manovre che impediscono la corretta vascolarizzazione dell'arto colpito (posizionamento di laccio emostatico o tourniquet), non somministrare bevande alcoliche.

L'avvelenamento da morso di vipera può essere caratterizzato da una evoluzione durante le 12/24 ore successive al morso. Pertanto in caso di sospetto morso di serpente, anche in assenza di segni specifici di avvelenamento al momento del morso, è comunque opportuno allertare i soccorsi, praticare le manovre indicate, sottoporsi ad una valutazione medica e ad un periodo di osservazione.

Il siero antiofidico si somministra solo per via endovenosa, in ambiente ospedaliero e su indicazione medica in base all'evoluzione del quadro clinico e degli esami ematochimici.

Dal nostro corrispondente di Aosta

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