Chiedono a gran voce la sostituzione dei vertici della casa circondariale di Biella. Questa mattina, martedì primo agosto, i rappresentanti sindacali delle diverse sigle che operano all'interno della struttura cittadina hanno manifestato contro l'amministrazione lamentando le condizioni di scarsa sicurezza in cui sono costretti a lavorare i colleghi della Polizia Penitenziaria, oltre alla completa carenza di dialogo con la dirigenza stressa.
"Siamo qui per denunciare la mancanza di tutela e di sicurezza all'interno della casa circondariale di Biella, - afferma Giovanni Bellomo di COSP - oltre alle gravi difficoltà operative causate dall'assenza dei vertici dell'istituto. Noi chiediamo quindi l'avvicendamento del comandante e del direttore perché non ci sentiamo tutelati da loro: noi abbiamo bisogno della loro presenza, abbiamo bisogno di direttive precise per poter operare nella maniera più efficace e corretta. Abbiamo cercato in questi anni di instaurare un dialogo con i vertici, semplicemente chiedendo aiuto. Ci siamo rivolti anche al Provveditore ma non è servito a nulla. Il percorso intrapreso dal comandante e dal direttore si è sempre rivelato distante dalle nostre continue richieste di aiuto".
"Oggi SiNAPPe scende in piazza non contento, - spiega Raffaele Tuttolomondo - perché per noi il fatto di scendere in piazza è già di per sé qualcosa di negativo. Avremmo voluto evitare in ogni modo di fare una manifestazione il primo di agosto, ma all'interno dell'istituto, oltre alla carenza di personale e alla totale assenza dell'amministrazione in quest'ultimo anno, si registrano criticità quasi quotidiane, ma da parte della direzione non c'è stato nessun cenno, né provvedimenti precauzionali. C'è rabbia e stress tra i colleghi perché è stata messa a repentaglio la sicurezza e l'incolumità degli agenti della Penitenziaria. Andando avanti così rischiamo che qualcuno possa lasciarci la pelle. Ci sono state giornate in cui gli agenti hanno iniziato il servizio alle 7 di mattina e per smontare all'una di notte. Lo stress e la rabbia, poi, te li porti a casa, e sono le famiglie a risentire maggiormente dei nostri problemi lavorativi, tra i quali c'è anche la carenza dei riposi settimanali. Il vero problema resta comunque la sicurezza del personale che non è più motivato, perché stanco e deluso".
Se le condizioni di lavoro non dovessero migliorare i manifestanti sono pronti a tornare per strada già a settembre, "ma questa volta andremo direttamente a portare le nostre richieste davanti alla Prefettura di Biella", assicura uno dei rappresentanti sindacali.











