Sabato 29 aprile, alle ore 20.30, al cimitero di S. Eurosia – o nella chiesa parrocchiale in caso di maltempo – si reciterà il santissimo rosario in ricordo di Guido Acquadro. Come ogni anno, la ricorrenza avviene nel giorno della sua morte – 29 aprile 1933 - ma in tale occasione verrà deposto sulla sua lapide una speciale targa onorifica intitolata “in eternum”. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, si è deciso all’unanimità di concedere a questo giovane e straordinario ragazzo la dimora eterna per rappresentare l’importanza che la sua figura ha significato e riveste, tutt’ora, nella comunità di S. Eurosia. Come riportato sul sito internet di Santi e Beati a firma di Paolo Risso, Guido Acquadro nacque il 30 dicembre 1912 a San Giuseppe di Casto, a Biella. Di umili origini, Guido trascorre un’infanzia particolarmente complicata per la storia d’Italia: sono, infatti, gli anni della Grande Guerra, gli echi dell’orrore bellico sopraggiungono da ogni parte ma nonostante le difficoltà evidenti, Guido accresce, giorno dopo giorno, un’innata e profondissima spiritualità che lo avvicina alla figura di Gesù Eucaristico.
La sua vita è esemplare, retta e contrassegnata da una vita cristiana pia e totalmente devota alla vita cristiana e alla preghiera quotidiana. Frequenti risultano essere le sue visite al vicino Santuario di Oropa e spesso si affida pienamente alla Beata Maria Vergine per tutta la sua breve esistenza. Trasferitosi con la famiglia a Pralungo, il giovane biellese conosce per la prima volta don Augusto Viotto, futuro assistente diocesano di Azione Cattolica.
Un incontro che si rivelerà fondamentale per il percorso di crescita del giovane: a soli 16 anni, infatti, Guido diventerà segretario dell’Associazione e, in breve tempo, si occuperà dei più piccoli e degli “aspiranti”, divenendo un vero e proprio catechista. Un esempio vivente di corretta esistenza, segnata tuttavia dalla precarietà e dalla malattia quotidiana: nella primavera del 1933, è colpito da violenti attacchi di reumatismi di cui soffre da diverso tempo. Le cure mediche del tempo non sono appropriate e il giovane Guido si rifugia nella preghiera per contrastare le sue immani sofferenze fino alla morte, sopraggiunta nella serata del 29 aprile 1933, giorno della nota ricorrenza annuale.