CRONACA - 03 febbraio 2015, 08:22

Concordia: parlano le parti civili

Per l'avvocato biellese Guarini: "Una giusta condanna"

Concordia: parlano le parti civili

E' stato il giorno delle richieste di parte civile, oggi, al processo per la tragedia del Concordia. E a parlare, tra i tanti difensori, anche l'avvocato biellese Alessandra Guarini, che assiste una donna residente in provincia. "Schettino inchiodato su queste carte come un Cristo" ha detto in aula citando lo scrittore Sciascia, per poi proseguire con una ricostruzione dei fatti in chiave retrospettiva, tanto quanto introspettiva. "Schettino voleva dimostrare la sua bravura ai suoi ospiti - ha detto Alessandra Guarini in aula -, ma soprattutto al Commodoro Palombo, il suo maestro, l'uomo di cui non era mai riuscito a soddisfare le aspettative. L'uomo che infatti aveva affidato il precedente passaggio al Giglio al 'puntiglioso Garbarino' per la festa di Ferragosto del 2011. Innescando una gara tra comandanti".

Duro l'affondo su Palombo e Foschi, due testimoni chiave di questo processo. Non meno dura l'analisi di alcune testimonianze rese da dipendenti e ufficiali di costa, fondata sulla profonda conoscenza delle carte processuali della nostra esperta collega. Un filo logico: affondando le mani in quelle carte processuali, ne escono piene di gocce di ambrosia, gli elementi di responsabilità della compagnia e dei loro vertici aziendali. E infine, la richiesta di una condanna non generica ma con contestuale liquidazione di tutti i danni, anche in chiave punitiva, l'unico modo per fare giustizia.

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