CRONACA - 18 maggio 2014, 21:54

Lorenzo Manavella sorvegliato a vista in carcere

Il suo legale teme che possa cercare di farsi del male. Il giovane ha ricostruito con il magistrato la storia del massacro

Lorenzo Manavella

Come richiesto dal suo avvocato Andrea Brignoglio, Lorenzo Manavella è sorvegliato a vista nel carcere di Vercelli. Il timore è che, presa piena coscienza di quanto ha fatto, possa farsi del male. Intanto il giovane ha cercato di chiarire al magistrato la dinamica dei fatti, lasciando però molte zone oscure. La prima a cadere sotto i colpi di Manavella, deciso a trovare in casa dei soldi forse per acquistare della droga e già sotto gli effetti della cocaina, sarebbe stata la zia Patrizia che non doveva neppure essere in quella casa, ma si era fermata per tenere compagnia agli anziani genitori. Secondo la ricostruzione il venticinquenne l’avrebbe aggredita prima a pugni e poi con un coltello, impadronendosi quindi di circa trecento euro, per poi uscire di casa e rientrare più tardi. A quel punto avrebbe incontrato il nonno Tullio, forse svegliato dai rumori della lotta precedente e l’avrebbe ucciso per poi completare l‘opera accoltellando anche la nonna inerme a letto.  

Soltanto dopo Manavella si sarebbe fatto prendere dal panico e avrebbe deciso di fuggire, prendendo un treno e finendo poi a Venezia dove si è consegnato spontaneamente ai carabinieri.