Giornata prevedibile per le due capofila del calcio Biellese: la Junior ha perso contro la prima in classifica e il Ceversama ha pareggiato fuori casa contro una diretta concorrente per la salvezza. Bene, supponiamo che nel prossimo turno la J.L.B. perda contro il fortissimo Bellinzago ed il Ceversama vinca contro il non trascendentale Settimo. Si troverebbero entrambe a 11 punti. Si dovrebbe quindi parlare di salvezza anche per la Junior Biellese?
Checché se ne dica o lo si cerchi di lasciare sottotraccia, le due Biellesi sono rivali: a livello di dirigenza, giocatori e tifosi. Il tutto ad una manciata di chilometri di distanza... No, il mio non è un escamotage dialettico (o polemico) per favorire un viatico che porti a ipotizzare una fusione che mai si farà, è solo una spontanea riflessione sulla difficile condizione del calcio Biellese.
Nel frattempo il buon Soviero è stato esonerato e la squadra della bassa è stata affidata a mister Arrondini, colui che, nel lontano 1994, partecipò da vincitore assoluto alla rinascita del calcio nel capoluogo. Ok, altri tempi. Torniamo al presente. le dichiarate finalità delle due società ad inizio stagione erano queste: migliorare l'ottavo posto dell'anno passato per i bianconeri e salvarsi senza troppi affanni per i gialloblu. Credo che per tutte e due tutto ciò sia possibile: il settimo posto è a tre punti ed il Ceversama ha le capacità di lasciarsene dietro diverse. Il reale problema di queste due squadre è di natura tecnica: entrambe hanno pochi giocatori veramente capaci di fare la differenza.
Vorrei ribaltare il discorso. Parlando con Soviero ad inizio stagione lui, con serenità, alla mia domanda riguardante la leadership provinciale, mi disse che si augurava che, questo campionato (sic) o chissà quando, i due team potessero competere per i primi posti. Feci un sorriso un po' mesto: non era facile sperarlo, l'ipotesi poggiava su basi troppo fragili. Certo, unendo i migliori della Junior Biellese con i migliori del Ceversama, si creerebbe una potenziale primattrice. Ma il calcio vive di campanilismo, contigue rivalità, passione, orgoglio, identità. Nessuno dovrebbe fagocitare nessuno anche se, per di più nel calcio attuale, non rappresenterebbe di certo un 'unicum'. Chiuso, chiusissimo argomento.
Ieri non eravamo presenti a Pianezza e quindi rimandiamo il commento tecnico sul Ceversama alla gara contro il Settimo dove sarà interessante vedere od intravedere i primi frutti del lavoro di mister Arrondini. La Biellese vista ieri fa venire rabbia, sembra che giochi ad intermittenza: luce, buio, luce, buio. Ed in quel buio fatto di disattenzioni in difesa e confusione a centrocampo è ovvio che 'il ladro' (perlopiù se è esperto come ieri) si infila a rubarci entusiasmo e buonumore. Probabilmente il tutto è il risultato della succitata disomogeneità tecnica, della incolpevole mancanza di esperienza e di un filo di paura. Appena dopo il goal c'è stato un quarto d'ora che ha appassionato gli spettatori presenti: una difesa magari un po' rustica ma tignosa ed efficace, spinta sulle fasce (magari un po' disequilibrata), la consapevolezza di avere un giocatore là davanti che incute timore a priori. Poi, il goal della capolista, il comprensibilissimo timore e, quando la partita sembrava volerci regalare quello che sarebbe stato un importantissimo punto, ecco arrivare l'abbastanza ingiusto due ad uno ospite. Forse ripartendo da quel quarto d'ora la luce vincerò sul buio.





