Si aggira per i mercati del Piemonte, spacciandosi per meccanico-tuttofare, si fa consegnare i furgoni degli ambulanti per la revisione e sparisce con i soldi. Di lui si conosce solo il nome di battesimo "Maurizio", vero o falso che sia, ha una cinquantina di anni e un'abbondante stempiatura, oltre a essere senza barba e baffi. Al mercato di Cavaglià, dove si è fermato dal 2008 al 2010, lo conoscono in tanti, compresa Iryna Dubik, 37 anni, di Cerrione, che è finita sotto processo a causa sua, per i reati di falso commesso da privato e contraffazione. La donna, che ha un banco di scarpe, viene fermata nell'estate del 2010 dai carabinieri, in un posto di controllo, e trovata con il tagliando della revisione palesemente contraffatto. Scatta così la denuncia, mentre lei si difende asserendo di aver fatto fare la revisione a Maurizio contro cui, subito dopo, presenta una denuncia per truffa. Questo, però, non blocca il processo a suo carico, che ieri si è concluso con la piena assoluzione.
Il suo difensore, l'avvocato Francesco Alosi, ha portato in aula vari testi che hanno dichiarato di conoscere bene il sedicente "Maurizio". Questi, sarebbe un ex meccanico, che al mercato svolgeva vari lavoretti, dal caricare allo scaricare la merce, e altro ancora. Inoltre, aiuta a far ripartire i furgoni, rimasti in panne. Anche Iryna Dubik, quando si accorge di dover fare la revisione al suo mezzo, per non perdere una giornata di lavoro, si affida a lui. Maurizio, così, lo prende e, a suo dire, lo porta in un'officina vicino all'interporto di Torino, poi glielo riconsegna, facendosi dare 150 euro. Il tagliando, però, è contraffatto. Ma non finisce qui. Sparito da Cavaglià nel 2010, è ricomparso al mercato di Settimo Torinese. Persino qui ha messo in atto la stessa truffa, ma con le persone sbagliate. Avrebbe infatti raggirato due fratelli di origini calabresi, con un banchetto di verdura, che accortisi della truffa, invece di denunciarlo, lo avrebbero percosso a sangue. Da allora, di Maurizio, non si è più sentito parlare.