ATTUALITÀ - 06 settembre 2013, 14:40

La Cgil denuncia lo stato di degrado degli Uffici della Dogana di Biella

Dopo le lamentele dei residenti vicini allo stabile è stato spento l'impianto di condizionamento con grande disagio da parte dei dipendenti. "Oltre 90mila euro di affitto per il Comune, ma piove dentro e non c'è ricambio d'aria"

La Cgil denuncia lo stato di degrado degli Uffici della Dogana di Biella

Un affitto di oltre 90mila euro per dei locali in cui piove dentro, non c'è ricambio d'aria e in inverno diventano eccessivamente freddi a causa della conformazione. A denunciare lo stato dell'Ufficio delle Dogane di Biella è Massimo Costantini, di Fp-Cgil, che racconta in quale condizione si trovino a lavorare i dipendenti di via Addis Abeba 57.

“L’ufficio è dotato di un impianto di condizionamento dell’aria montato sul tetto piano del locale bagni con conseguenze anche di stabilità degli stessi – ha scritto Costantini in una nota - l’impianto nel suo funzionamento, dalle ore 8,30 alle 17,30, produce un rumore a mio parere non eccessivo”.

Dello stesso parere non sono i residenti di un condominio contiguo agli Uffici della Dogana che attraverso Facebook e l'amministratore hanno manifestato le loro lamentele fino ad arrivare a chiedere una perizia dello stabile che ha dichiarato l'impianto fuori norma e spegnendolo definitivamente.

“Vi lascio immaginare il grave e grande disagio dei lavoratori in questi giorni di eccessiva calura, tenendo conto che i nostri locali sono un ex capannone industriale privo di un buon ricambio d’aria – ha proseguito il sindacalista - Ora l’assurdo di tutto questo sono essenzialmente due cose: Il Comune di Biella fa effettuare una perizia alla parte in causa, la proprietà dello stabile in cui è sita l’Ufficio Dogana, e predispone un atto di chiusura senza peraltro preoccuparsi delle effettive conseguenze. Ma la questione più grave di tutte sta nel fatto che chi oggi dice che l’impianto è fuori norma è la stessa entità che alcuni anni fa fece istallare questo impianto”. È mancata infatti, a detta di Costantini, una verifica da parte di organi autorevoli, quali ad esempio l'ARPA.

“Ma , vi chiedo, qualcuno un giorno o l’altro dovrà rendere conto di tutte le disfunzioni e i disagi che continuamente vengono provocati all’interno di questi uffici?”. 

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