Un affitto di oltre 90mila euro per dei locali in cui piove dentro, non c'è ricambio d'aria e in inverno diventano eccessivamente freddi a causa della conformazione. A denunciare lo stato dell'Ufficio delle Dogane di Biella è Massimo Costantini, di Fp-Cgil, che racconta in quale condizione si trovino a lavorare i dipendenti di via Addis Abeba 57.
“L’ufficio è dotato di un impianto di condizionamento dell’aria montato sul tetto piano del locale bagni con conseguenze anche di stabilità degli stessi – ha scritto Costantini in una nota - l’impianto nel suo funzionamento, dalle ore 8,30 alle 17,30, produce un rumore a mio parere non eccessivo”.
Dello stesso parere non sono i residenti di un condominio contiguo agli Uffici della Dogana che attraverso Facebook e l'amministratore hanno manifestato le loro lamentele fino ad arrivare a chiedere una perizia dello stabile che ha dichiarato l'impianto fuori norma e spegnendolo definitivamente.
“Vi lascio immaginare il grave e grande disagio dei lavoratori in questi giorni di eccessiva calura, tenendo conto che i nostri locali sono un ex capannone industriale privo di un buon ricambio d’aria – ha proseguito il sindacalista - Ora l’assurdo di tutto questo sono essenzialmente due cose: Il Comune di Biella fa effettuare una perizia alla parte in causa, la proprietà dello stabile in cui è sita l’Ufficio Dogana, e predispone un atto di chiusura senza peraltro preoccuparsi delle effettive conseguenze. Ma la questione più grave di tutte sta nel fatto che chi oggi dice che l’impianto è fuori norma è la stessa entità che alcuni anni fa fece istallare questo impianto”. È mancata infatti, a detta di Costantini, una verifica da parte di organi autorevoli, quali ad esempio l'ARPA.
“Ma , vi chiedo, qualcuno un giorno o l’altro dovrà rendere conto di tutte le disfunzioni e i disagi che continuamente vengono provocati all’interno di questi uffici?”.




