“Sacrifici, dedizione, allenamenti, sudore; dimenticare momenti difficili e testa avanti, su un obiettivo. Tutto per preparare al top una delle corse a tappe internazionali più belle dell’anno. Poi, a poco più di 24h dalla partenza della prima tappa, arriva una chiamata: non si partecipa più al Giro della Lunigiana. Non ho parole…. Ciao Giro della Lunigiana, non posso dire ‘alla prossima’ perché, purtroppo, non ne avrò più la possibilità. Che amarezza”. Sono le parole di sfogo che Mattia Viel, ha lanciato ieri sul web tramite la sua pagina Facebook. Ha appena saputo che il Comitato Regionale Fci del Piemonte, ha ufficialmente ritirato la propria rappresentativa dal Giro della Lunigiana. Avrebbero dovuto parteciparvi lui e i suoi compagni di squadra dell’Ucab Mirko Torta e Gabriele Raco. Con loro gli altri piemontesi Davide Busuito, Carlo Franco e Davide Ostorero.
A ventiquattr’ore dal via della corsa a tappe che tocca i territori a cavallo tra la Ligura e la Toscana, la Struttura tecnica federale ha comunicato di non aver accettato le iscrizioni di Franco e Ostorero perché questi avevano già partecipato al massimo numero di corse a tappe previsto da regolamento per la stagione (tre per Franco, al secondo anno da juniores, due per Ostorero, al primo anno in categoria).
Perplesso, ma rassegnato Filippo Borrione, presidente dell’Ucab: “Prendo atto della decisione del Comitato Regionale. Non ci possiamo fare nulla, è una decisione che ‘viene dall’alto’ e a noi nulla rimane se non rispettarla. Mi dispiace per i ragazzi, in fin dei conti sono loro i più penalizzati, soprattutto i nostri, che hanno affrontato tutta la stagione puntando su quella gara e rispettando le regole imposte dalla Federazione. Proprio a loro voglio dire che non è l’unica corsa sulla quale puntare. Ce ne saranno altre ed avranno altre occasioni. Personalmente accetto la decisione presa all’ultimo momento dal Comitato Regionale, che per protesta ha deciso di togliere la squadra dal Giro, anche se la trovo sportivamente non corretta perché penalizza anche atleti che, come i nostri, hanno rispettato tutte le regole. Poi mi chiedo perché questo eccesso di zelo da parte della Federazione sia arrivato solo ora, quando so per certo che già in occasione del Giro del Veneto, gli atleti ‘non in regola’ erano tra i sessanta e i settanta. Sessantasette per l’esattezza. Nessuno ha detto nulla e questi non solo hanno partecipato, ma qualcuno ha anche ottenuto dei punti. Alla vigilia del Lunigiana, questa regola sembra invece essere diventata tassativa. Sono quantomeno perplesso. La Federazione ha un regolamento, a fine anno si decidono norme attuative, a volte in contrasto con il regolamento. Poi ci sono le deroghe e quelli che dovrebbero vigilare su tutto non lo fanno. O lo fanno solo talvolta. Al Giro del Veneto tutti sapevano, ma nulla è successo. Alla vigilia del Lunigiana il macello. E adesso? O resettiamo tutto e riscriviamo il regolamento o tutti si mettono a rispettare le regole. Non vedo altre soluzioni”.




