ATTUALITÀ - 21 giugno 2013, 13:02

Verrone, Massazza e Benna chiedono lo stato di calamità

Dopo la tromba d'aria che ha colpito i tre comuni mercoledì mattina si continua la conta dei danni

Il tetto della Filatura Lucitese dopo il passaggio della tempesta (ph Cesare Diliddo)

Il tetto della Filatura Lucitese dopo il passaggio della tempesta (ph Cesare Diliddo)

La situazione sta ritornando alla tranquillità nelle zone colpite dalla tromba d'aria mercoledì mattina. Ora si tratta di contare i danni e cercare di sistemare nel più breve tempo possibile ciò che il forte vento ha portato via, soprattutto nelle aziende private, per poi provare a chiedere lo stato di calamità.

A Verrone i cittadini iniziano a sistemare i danneggiamenti subiti, mentre il comune si sta attivando per rimuovere gli alberi caduti e mettere in sicurezza gli edifici pubblici colpiti dalla tromba d'aria.

“Abbiamo chiesto a tutti i privati di produrre delle prove fotografiche – racconta Cinzia Bossi, sindaco di Verrone – e di presentarsi in Municipio entro cinque giorni dal 19 giugno con una stima dei danni subiti. Insieme con i comuni di Benna e Massazza, anche loro fortemente colpiti, andremo dal Prefetto a chiedere lo stato di calamità”.

Tra le aziende più colpite nella zona di Verrone ci sono la Finbi e la Novalfa. “Sono le due ditte che hanno subito più danni – prosegue Bossi – ma non sappiamo ancora con precisione il numero dei privati coinvolti, quindi lasciamo passare i cinque giorni previsti per poi fare una conta definitiva. Anche alcuni edifici pubblici sono stati colpiti dalla tromba d'aria: per esempio nel campo sportivo è caduta una quercia e un semaforo si è staccato in seguito alla tempesta”.

g.p.

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